Intervista con i Calibro 35: “Porteremo a Berlino il nostro Morricone”
Il 17 novembre i Calibro 35 sono pronti a salire sul palco della Kesselhaus di Berlino per un concerto speciale interamente dedicato alle iconiche colonne sonore del maestro Ennio Morricone.
L’evento è organizzato da brighter agency, BIS! Berlin e Italian Film Festival e avrà inizio alle 20:00, con ingresso alle 19:00. I biglietti sono disponibili a questo link. Intanto, Lucia Conti ha fatto due chiacchiere con la band.
Morricone è un vostro riferimento dai tempi del vostro disco d’esordio. Al di là dell’ovvia constatazione della sua grandezza, cosa vi appassiona, in particolare, della sua capacità di comporre e del suo stile?
Potrei risponderti TUTTO e forse non sarebbe abbastanza! A stupire, sorprendere e appassionare in Morricone è proprio come tutti i pezzi siano perfettamente allineati in funzione della resa cinematografica: dai temi lirici memorabili alle soluzioni armoniche, mai scontate ma sempre assolutamente funzionali a una ricerca sonora sopraffina e avanguardistica sotto tantissimi aspetti. È per questo che devi avere rispetto quando affronti l’argomento, ma è anche per questo che puoi permetterti di smontarlo e rimontarlo.
Che tipo di spettacolo sarà quello alla Kesselhaus? Come sarà il “vostro” Morricone?
Siamo partiti da Morricone sul primo disco, l’abbiamo studiato costantemente e con questo spettacolo abbiamo deciso di fare il punto sul “nostro” Morricone, che comprende le cose più “oscure” e meno conosciute da cui siamo partiti, ma doveva includere, perché non puoi trattare Morricone senza, anche il Morricone dei grandi temi western.
Saremo in sette sul palco, con noi ci saranno anche Valeria Struba al violino, theremin e voce, Paolo Raineri alla tromba e Sebastiano de Gennaro alle percussioni, per riproporre tutto il panorama sonoro necessario.
Siete tutti musicisti di grande talento, ma anche voraci appassionati di musica. Ci sono artisti del panorama attuale che ritenete interessanti?
La musica si evolve costantemente e ci sono un sacco di cose belle in giro. Negli ultimi anni tante cose fresche arrivano dagli ambienti del jazz più contaminato: con la musica africana, con l’elettronica, coi beat. L’ultimo disco che abbiamo scoperto e da cui siamo rimasti folgorati è “Endlessness” di Nala Sinephro.
Che ne pensate di Berlino? È una città che vi piace? E potrebbe ispirarvi anche artisticamente?
Nessuno di noi è un profondo conoscitore di Berlino, ma è sicuramente una città che lascia una forte impressione. Si sente che è una città viva, che genera cose e muta costantemente. Un periodo qui sarebbe molto di ispirazione, perché no? Magari organizziamo una sessione di registrazione alla Funkhaus, che ha studi di registrazione incredibili.
La vostra carriera è internazionale e piena di progetti interessanti e collaborazioni eccellenti. Quali sono stati i momenti che ricordate con più emozione?
Proprio il progetto “Scacco al Maestro” è stata l’occasione giusta per fissare alcune collaborazioni che da tempo volevamo catturare. Quella con Matthew Bellamy dei Muse su “Arena”, in primis, e Alessandro Cortini dei Nine Inch Nails su “Tarantola” poi, ma direi che la soddisfazione più grande ce l’ha data Joan As Police Woman su “La ballata di Sacco e Vanzetti”.