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“Alexanderplatz” di Battiato fu ispirata da una ragazza transgender

Sapevate che “Alexanderplatz”, celeberrimo brano di Franco Battiato e divenuto uno dei cavalli di battaglia di Milva, fu ispirato da una giovanissima ragazza transgender?

La canzone, pubblicata da Ricordi nel 1982, ha riscosso un grandissimo successo per la sua capacità evocativa e per le delicate suggestioni legate alla capitale tedesca. Eppure c’è molto di più, dietro la sua storia.

“Alexanderplatz” si chiamava “Valery”, dal nome di una ragazza transgender

“Alexanderplatz” nacque infatti nel 1979 con il titolo “Valery“. La musica fu composta da Franco Battiato e Giusto Pio e il testo originale fu scritto da Alfredo Cohen, all’anagrafe Alfredo D’Aloisio, cantautore, attore e uno dei fondatori del F.U.O.R.I. (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), primo movimento italiano a battersi per i diritti della comunità LGBTQ+.

A ispirare il testo era stata Valérie Taccarelli, una ragazza transgender all’epoca appena quindicenne. Valérie aveva conosciuto Cohen a Napoli nel 1977, in occasione del suo recital “Come barchette dentro un tram”. Nonostante la giovane età, era già molto impegnata nel movimento di liberazione omosessuale italiano, fondatrice di quello che sarebbe divenuto il Cassero LGBTQIA+ Center di Bologna e sarebbe stata in seguito membro e poi vicepresidente del Movimento Identità Trans (Mit).

Alfredo era rimasto colpito da questa ragazza, che prese a cuore come una figlia al punto da farla venire a Roma e accoglierla a casa sua, in Via della Pace. Qui, Valérie si dava da fare per riordinare il caos in cui l’artista viveva e fu in quell’occasione che lui la descrisse con queste parole: “ti piace di più lavare i piatti, poi startene in disparte come vera principessa, che aspetta all’angolo come Marlene“. Vi ricorda niente? Esatto: “Alexanderplatz”.

Nel 1981, infatti, Franco Battiato chiese ad Alfredo Cohen di poter utilizzare il brano e farlo interpretare da Milva, cambiando però il titolo, il ritornello e una parte del testo. Prima di rispondere, Cohen si recò a Napoli: il pezzo era dedicato a Valérie e doveva essere lei a decidere. La donna acconsentì con entusiasmo, dicendosi onorata di saperlo cantato da Milva, l’iconica “pantera di Goro”.

Milva. I, Sailko, CC BY-SA 3.0 http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/, via Wikimedia Commons

Nacque così “Alexanderplatz”, divenuto il brano che tutti conosciamo, famosissimo sia nella versione di Battiato che in quella di Milva e associato alla capitale tedesca al punto che è quasi impossibile pensare alla celebre piazza senza ricordare quelle note e quelle atmosfere.

Nonostante il tema sia cambiato, però, il brano mantiene intatto il legame con la giovane attivista transgender che ne ha ispirato la composizione. È lei la “vera principessa”, è lei ad “aspettare all’angolo come Marlene” ed è lei, con la sua vita intensa e appassionata, ad aver ispirato il cantautore che ne condivideva la lotta per i diritti. Entrambi erano pionieri di un futuro diverso e animavano di poesia e rivoluzione un’Italia oscurantista, ostile e molto più gelida che il mese di febbraio a Berlino est.

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