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Violenza negli studi medici di Berlino: insulti, urla, aggressioni fisiche

Continuano i casi di violenza negli studi medici di Berlino. Un’indagine condotta dall’Associazione berlinese dei medici delle assicurazioni sanitarie obbligatorie (KV) ha portato alla luce una situazione allarmante, che peraltro riflette un andamento nazionale.

Ad agosto, infatti, anche noi avevamo segnalato il fenomeno di un aumento dei casi di violenza non soltanto nei pronto soccorso, ma anche nelle normali praxis.

I risultati dell’indagine rivelano che un terzo dei medici e del personale dichiara di aver subito spesso comportamenti aggressivi da parte dei pazienti, negli ultimi dodici mesi, e il 10% anche molto spesso. Un altro terzo ha in qualche modo assistito.

Inoltre, il 15% dei professionisti, medici o comunque membri dello staff, ha dichiarato di aver avuto a che fare con pazienti aggressivi quotidianamente, circa un terzo una o due volte alla settimana e un quarto più di cinque volte al mese.

Le conseguenze della violenza sul personale sanitario

Le forme di violenza segnalate sono molteplici: l’81% dei partecipanti ha lamentato violenze verbali, il 54% comportamenti aggressivi durante le telefonate e il 43% insulti via e-mail o su portali digitali. L’8%, infine, è stato addirittura aggredito fisicamente.

L’impatto psicologico di questo stato di cose è decisamente significativo: il 75% trova queste esperienze molto stressanti, mentre il 14% ha dichiarato di essersi ammalato, a seguito di queste dinamiche. Il 29% sta infine addirittura valutando l’idea di abbandonare il lavoro, a causa di questi episodi.

La continua esposizione a comportamenti aggressivi, infatti, può portare a un aumento del turnover del personale, con conseguente perdita di esperienza e competenze. Questo può a sua volta influire negativamente sulla qualità delle cure fornite ai pazienti, creando un circolo vizioso di insoddisfazione e frustrazione, sia per i pazienti che per il personale sanitario.

La conferma della polizia cittadina

I dati della polizia di Berlino confermano la gravità del problema: l’anno scorso sono stati infatti registrati 107 casi di aggressione negli ambulatori, 72 chiamate per insulti, 59 casi di danni alla proprietà e 55 episodi di coercizione e minacce. Di fronte a questa situazione preoccupante, il 42% degli ambulatori ha dovuto adottare misure di sicurezza per proteggere il personale e i pazienti.

Tuttavia, queste misure, sebbene necessarie, rappresentano solo una soluzione temporanea. È infatti essenziale affrontare le cause profonde di questo incremento di violenza specifica, per creare un ambiente di lavoro realmente sicuro e rendere sostenibile l’esercizio della professione da parte di medici e membri dello staff delle praxis.

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