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Vietato centro islamico nel Brandeburgo: “Cultura da età della pietra”

Michael Stübgen (CDU), ministro dell’Interno del Brandeburgo, ha vietato il “Centro Islamico Fürstenwalde al-Salam e. V.” (IZF), un’associazione con sede nel distretto di Oder-Spree.

Secondo quanto reso noto giovedì mattina dal ministero, l’associazione, i cui locali sono stati già sigillati, è stata giudicata “contraria all’idea di comprensione internazionale e all’ordine costituzionale” dall’Ufficio per la Protezione della Costituzionee sarebbe nell’orbita dei Fratelli Musulmani e di Hamas.

Brandeburgo, vietato centro islamico: accusato di avere legami con Hamas e Fratelli Musulmani

Il divieto è stato reso operativo dalla polizia nella stessa giornata di giovedì, con perquisizioni presso la sede dell’associazione, a Fürstenwalde/Spree, nonché in alcune abitazioni private nel Brandeburgo e a Berlino. In base a quanto dichiarato dal ministro e riportato, tra gli altri, da rbb, la polizia avrebbe sequestrato laptop e “una considerevole quantità di denaro contante”.

“L’associazione ha stretti legami con i Fratelli Musulmani e con l’organizzazione terroristica Hamas”, ha dichiarato Stübgen, precisando che il fatto che il ministero federale dell’interno abbia vietato Hamas, lo scorso ottobre, è stato la base per vietare anche il centro islamico del Brandeburgo.

Il ministro Stübgen: “Spegnere le braci della cultura da età della pietra dell’islamismo”

In realtà il centro islamico IZF è da tempo sotto l’occhio critico delle autorità del Land. Fondato nel 2018 a Fürstenwalde, dove gestisce la moschea “al-Salam”, nel 2023 è stato infatti classificato come estremista dall’Ufficio per la protezione della Costituzione del Brandeburgo.

Commentando il provvedimento, Stübgen ha dichiarato che non si possono tollerare organizzazioni che si oppongano all’ordine costituzionale o all’idea di comprensione tra i popoli. “Le braci della cultura da età della pietra dell’islamismo devono essere spente sul nascere, per evitare un incendio” è stato il commento del ministro. Il Ministro ha anche direttamente collegato le attività del centro all’indottrinamento dei giovani con idee estremiste, sottolineando che dietro a ciò vi sono strategie di radicalizzazione e che gli adolescenti e i giovani non prendono le armi e non si radicalizzano “nel vuoto”, ma in un ambiente che li spinge in questa direzione. Il riferimento è all’attentato di Solingen, ma anche ai numerosi arresti di giovani e giovanissimi, nell’ultimo anno, con accuse relative alla pianificazione di attentati di matrice religiosa. Ha aggiunto che il divieto è una misura necessaria per proteggere i giovani e prevenire la diffusione di ideologie pericolose che possono portare alla violenza e al terrorismo.

Fondata nel 2018 a Fürstenwalde, l’associazione gestisce la moschea “al-Salam” e offre attività religiose ed educative per la comunità musulmana locale, inclusi campi estivi per bambini. Tuttavia, secondo le autorità, sussiste il rischio che persone di ogni età, compresi minori, vengano esposte ad atteggiamenti estremisti e ideologie incompatibili con la democrazia tedesca.

Secondo il ministero, ci sarebbero chiari legami tra il centro e gruppi come i Fratelli Musulmani e Hamas. Sui social media sarebbero state pubblicizzate, per esempio, campagne di donazioni per Hamas, mentre alcuni contenuti diffusi metterebbero in dubbio il diritto all’esistenza di Israele, con toni antisemiti. Le autorità avrebbero anche messo in evidenza i legami personali di alcuni dei suoi membri con esponenti di gruppi estremisti.

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