Turingia e Sassonia: Merz scettico su coalizioni con BSW
Della Turingia e della Sassonia si è parlato molto circa tre settimane fa, in occasione del “terremoto” politico, largamente previsto, che ha visto il partito di ultradestra AfD raggiungere percentuali senza precedenti nei rispettivi parlamenti locali. Questo vuol dire che ora ci siano governi di AfD in questi due Länder? Neanche per sogno: il proposito degli altri partiti di fare muro sembra reggere, ma questo vuol dire anche che la formazione di nuovi governi si sta rivelando un’ardua sfida i rispettivi capi politici, poiché richiede necessariamente la formazione di alleanze scomode e assai poco “naturali”. Al centro c’è soprattutto la questione della possibilità di una coalizione tra la CDU e l’alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) per raggiungere una maggioranza parlamentare.
“Alleanze con BSW? Molto, molto, molto improbabile”. Ma l’obiettivo è tenere Höcke fuori dal governo
Il leader nazionale della CDU Friedrich Merz ha espresso forti perplessità su tale ipotesi, definendola “molto, molto, molto improbabile”. Nonostante ciò, Merz non ha escluso forme di cooperazione o reciproca “tolleranza” con la BSW. La sua priorità, per ora, rimane quella di scongiurare un governo guidato da Björn Höcke in Turingia. Höcke, che è identificato con l’ala più a destra di AfD, è anche uno degli esponenti più controversi del partito e Merz è determinato a evitare che assuma un ruolo di leadership.
Nel frattempo, i negoziati proseguono. In Turingia, Mario Voigt della CDU potrebbe formare un esecutivo con BSW e SPD, arrivando a mettere insieme la metà dei seggi in parlamento. Voigt ha persino incontrato la leader della BSW, Sahra Wagenknecht, a Berlino la scorsa settimana, per cercare un compromesso.
Per la CDU inaccettabili le posizioni filorusse e antiatlantiste di Wagenknecht
Il problema di incompatibilità, fra questi due partiti, è sostanziale soprattutto su alcuni temi. Lo stesso Merz ha invitato i politici della CDU a dialogare con la BSW, ribadendo però che le posizioni filo-russe e anti-americane di Wagenknecht rappresentano una linea rossa invalicabile per il suo partito. Le posizioni della leader della BSW su questi temi sono ben note e rappresentano un punto di frizione significativo con i cristiano-democratici. Tuttavia, Merz ha sottolineato l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione per esplorare tutte le possibili soluzioni.
Riguardo alla crisi ucraina, il leader conservatore ha espresso scetticismo sulla possibilità di avviare un processo di pace nel breve termine, affermando che la Russia si fermerà solo se le azioni militari appariranno senza speranza o se Kiev cadrà. Merz ha sottolineato che la Germania dovrà continuare a sostenere militarmente l’Ucraina, almeno finché Putin rimarrà al potere.
La situazione politica in Turingia e Sassonia è un microcosmo delle sfide più ampie che la Germania deve affrontare, che potrebbero, a breve, replicarsi anche nel parlamento del Brandeburgo. A livello federale, invece, la CDU di Merz sembra contare su una maggioranza sicura nei sondaggi, almeno per il momento, così che le speculazioni sulle possibili coalizioni per il prossimo governo tedesco, che si eleggerà l’anno prossimo, appaiono assai meno drammatiche. Questo non vuol dire che Merz possa incrociare le braccia da qui a settembre prossimo, naturalmente, ma senza dubbio nessuno mette in dubbio, per il momento, la posizione di leader più “corteggiato” del Paese, mentre il governo fatica a tenere insieme la maggioranza attuale, composta da SPD, Verdi ed FDP.