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Trump critica la Germania, Baerbock: “Funzioniamo. Che vi piaccia o no!”

Durante il recente duello televisivo tra Donald Trump e Kamala Harris, l’ex presidente statunitense ha criticato brevemente la politica energetica dell’attuale governo tedesco e quella dei governi precedenti

In risposta a queste affermazioni, il ministero degli esteri tedesco guidato da Annalena Baerbock ha pubblicato un post polemico e canzonatorio sulla piattaforma X.

Durante il dibattito con Harris, Trump parla della Germania, ma la ministra tedesca non ci sta

Durante il dibattito con Harris, il tema dell’autonomia energetica degli Stati Uniti è stato centrale, così come la futura strategia per affrontare il fracking. Trump ha quindi insinuato che la candidata democratica, da presidente, agirebbe contro il fracking e contro l’ulteriore produzione di petrolio.

A quel punto Trump ha menzionato la Germania come presunto simbolo di fallimento delle politiche green, dichiarando che “ci ha provato e nel giro di un anno è tornata a costruire normali impianti energetici. Non siamo pronti per questo”. Il candidato repubblicano non ha fornito riferimenti, né dati precisi a sostegno della sua affermazione, ma di sicuro ha fatto in modo che la Germania rispondesse.

Su X, infatti, il ministero di Annalena Baerbock ha pubblicato una foto di Trump durante il dibattito, accompagnata da un commento piccato. “Che vi piaccia o no, il sistema energetico tedesco è perfettamente funzionante e consiste per oltre il 50% di energia rinnovabile. E stiamo chiudendo le centrali a carbone e nucleari, invece di costruirle. E con il carbone chiuderemo al più tardi nel 2038. PS: non mangiamo nemmeno cani e gattisi legge ancora sulla piattaforma un tempo nota come Twitter.

Il post scriptum è un ironico riferimento alla bufala riferita da Trump, secondo cui i migranti avrebbero mangiato animali domestici a Springfield, nell’Ohio.

Il post del ministero degli esteri tedesco ha attirato centinaia di migliaia di visualizzazioni e migliaia di like, ma anche qualche critica, per lo più perché è considerata normale prassi diplomatica non intromettersi nelle campagne elettorali di altri Paesi.

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