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Monaco, davanti al consolato israeliano con baionetta: ucciso 18enne

Giovedì mattina, intorno alle 9, gli agenti di polizia a Monaco di Baviera hanno notato un giovane uomo armato in modo alquanto singolare, che si aggirava nei pressi del Consolato Generale d’Israele. Il ragazzo aveva con sé un fucile a otturatore con baionetta, un’arma risalente alla Prima Guerra Mondiale. Secondo quanto riportato dal Ministro degli Interni Bavarese Joachim Herrmann (CSU), l’uomo avrebbe aperto il fuoco contro gli agenti, i quali hanno risposto prontamente. In tutto, nello scontro a fuoco sarebbero stati coinvolti cinque poliziotti. Il sospetto è rimasto gravemente ferito e, nonostante i tentativi di soccorso, è deceduto sul posto. Nessun altro è rimasto ferito nell’episodio, che ha visto il rapido dispiegamento di circa 500 agenti per mettere in sicurezza l’intera area.

Cosa si sa del giovane ucciso a Monaco

È immediatamente scattata un’indagine, condotta dall’Ufficio antiterrorismo, che si è concentrata sull’identità del giovane e sul suo movente. Per il momento, si sa che il giovane, Emra I., aveva 18 anni ed era austriaco, di origini bosniache residente a Neumarkt. Nel 2022, I. era stato segnalato alle autorità austriache prima per minacce e aggressioni ai compagni di scuola e, in seguito agli accertamenti emersi da quell’episodio, era stato oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine per presunta radicalizzazione islamica e vicinanza a idee terroristiche, oltre che per l’interesse verso armi ed esplosivi. Un’indagine sull’allora diciassettenne aveva rivelato la presenza di propaganda jihadista sul suo cellulare. Tuttavia, l’indagine era stata archiviata ad aprile 2023, ritenendo che non vi fossero prove sufficienti per procedere ulteriormente.

Gesto in concomitanza con l’anniversario dell’attentato di Monaco del ’72?

Oggi si presume che Emra I. avesse pianificato un attacco che in qualche modo coinvolgeva il consolato israeliano, ma, fino a questo momento, gli inquirenti non hanno ricostruito la pianificazione dell’operato del giovane né hanno scoperto come fosse entrato in possesso di un’arma così antica e così insolita per un attacco di questo genere. Le ipotesi investigative tendono a considerare intenzionale il fatto che l’episodio si sia verificato nel 52° anniversario della strage di Monaco  del 1972, quando un commando palestinese uccise due uomini e prese nove ostaggi israeliani nel Villaggio Olimpico. Meno di 24 ore dopo, un tentativo di salvataggio si concluse con la morte degli ostaggi, di un agente di polizia e di cinque degli attentatori. La coincidenza temporale e la vicinanza geografica hanno sollevato preoccupazioni tra le autorità e la comunità internazionale, portando a un’intensificazione delle misure di sicurezza.

Le reazioni della politica

I politici tedeschi di tutti gli schieramenti hanno condannato l’accaduto, Il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha ribadito come “antisemitismo e islamismo non abbiano posto in Germania”, mentre il presidente della Repubblica israeliano Isaac Herzog ha parlato di “attacco terroristico” e la leader della comunità ebraica di Monaco, Charlotte Knobloch, ha avvertito che l’insicurezza rischia di radicarsi se l’estremismo violento non verrà respinto dalla sfera pubblica.

Nel frattempo, esperti di sicurezza e analisti stanno esaminando il profilo di Emra I. per comprenderne meglio il processo di radicalizzazione, anche alla luce del recente attentato di Solingen, nel quale un ventiseienne siriano ha ucciso tre persone durante una festa di paese. Secondo alcuni analisti, la radicalizzazione di giovani come Emra è spesso il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’isolamento sociale, l’esposizione a propaganda estremista online e la mancanza di opportunità economiche. Questi fattori possono creare un terreno fertile per l’estremismo, rendendo i giovani vulnerabili al reclutamento da parte di gruppi terroristici.

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