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L’estate di Berlino si è allungata: come cambia il clima in Germania

Il Servizio Meteorologico Tedesco (DWD) ha recentemente analizzato i dati climatici estivi del 2024, rivelando che Berlino si è distinta come la città più soleggiata e calda della Germania. Nei tre mesi dell’estate 2024, la temperatura media a Berlino è stata di 19,5°C, posizionandola al nono posto nella serie di misurazioni dal 1908. Questo dato è particolarmente significativo se si considera che tutte le estati dal 2018 sono state più calde di 19°C, una temperatura che in passato era un’eccezione piuttosto che la norma.

Quest’anno l’estate di Berlino è durata 45 giorni: sono sempre di più

Berlino ha registrato un totale di 45 “giornate estive” con temperature massime di 25°C o superiori, un numero che supera di gran lunga i 27 giorni della media del periodo 1961-1990 e i 38 giorni del periodo 1991-2020. Questo aumento dei giorni estivi è un chiaro indicatore del cambiamento climatico in atto. Inoltre, ci sono stati 13 “giorni caldi” con temperature di almeno 30°C, superando le medie precedenti di 5 e 11 giorni rispettivamente. Questo incremento nei giorni caldi è un altro segnale preoccupante del riscaldamento globale. È stata registrata solo una “notte tropicale” con temperature che non sono scese al di sotto dei 20°C, un fenomeno che, sebbene raro, sta diventando sempre più frequente in Europa.

Il giorno più caldo dell’anno, registrato a Berlino-Dahlem ha toccato i 34,1°C, senza però stabilire un nuovo record. Per temperature vicine ai 40°C, l’aria dovrebbe provenire direttamente dal Sahara, un evento che, sebbene raro, non è impossibile.

800 ore di sole, 300 solo ad agosto

Quest’estate si stima che Berlino abbia goduto di 800 ore di sole, con quasi 300 ore solo nel mese di agosto, un terzo in più rispetto alla norma. Questo aumento delle ore di sole ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana dei berlinesi, influenzando tutto, dalla salute pubblica all’economia locale. Inoltre, agosto è stato scarso di piogge, con l’ultima precipitazione risalente a tre settimane fa.

Nonostante la natura stia esaurendo le riserve del semestre invernale piovoso, grazie al luglio umido, dall’inizio dell’anno sono caduti 400 litri di pioggia per metro quadrato, pari a due terzi della quantità annuale abituale. Questo dato è incoraggiante, ma non sufficiente a garantire un equilibrio idrico sostenibile.

La prima settimana di settembre si prospetta ancora estiva, con temperature massime che potrebbero superare i 30°C in alcune località. Questo prolungamento delle condizioni estive potrebbe avere implicazioni sia positive che negative. Da un lato, potrebbe favorire il turismo e le attività all’aperto; dall’altro, potrebbe aggravare la siccità e aumentare il rischio di incendi. Dal weekend successivo, però, i modelli meteorologici prevedono un netto raffreddamento, indicando un autunno più “misto”.

Inoltre, è importante considerare l’impatto del cambiamento climatico a lungo termine. Le tendenze attuali indicano un aumento delle temperature e una maggiore variabilità nelle precipitazioni, fenomeni che potrebbero avere conseguenze significative per l’agricoltura, la salute pubblica e l’ecosistema. Gli esperti sottolineano l’importanza di adottare misure di adattamento e mitigazione per affrontare questi cambiamenti. Ad esempio, l’implementazione di sistemi di irrigazione più efficienti, la promozione di pratiche agricole sostenibili e l’investimento in infrastrutture verdi potrebbero contribuire a ridurre l’impatto del cambiamento climatico.

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