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Germania: sempre più giovani e famiglie rischiano di restare senza casa

Quando si parla di crisi abitativa, di solito si pensa a situazioni che possiamo definire “nella norma”: una famiglia che non riesce a trovare una casa più grande per accomodare il numero dei figli, un giovane professionista che continua a vivere nel suo appartamento condiviso da studente o che vive con i genitori, perché non riesce a prendere in affitto un monolocale vicino al lavoro. La verità, però, è spesso ben diversa. In Germania, infatti, non riuscire a trovare uno spazio in cui vivere a prezzi accessibili si traduce, per un numero crescente di persone, in una situazione di vera emergenza, nella quale ci si trova senza casa e senza prospettive. Ne parla uno rapporto pubblicato dalla Bundesarbeitsgemeinschaft Wohnungslosenhilfe ( “Gruppo di lavoro federale sull’assistenza ai senzatetto”, o BAG W).

Le categorie più a rischio: giovani e donne

Da un’analisi dei dati relativi alle richieste di aiuto pervenute alle agenzie non comunali nel corso del 2022, emerge un quadro sconfortante: la mancanza di un’abitazione stabile rappresenta una minaccia crescente soprattutto per le famiglie e i giovani in Germania,. Secondo quanto riportato, circa il 16% degli utenti che si sono rivolti a tali organizzazioni a causa di un’emergenza abitativa aveva meno di 25 anni, una fascia d’età particolarmente vulnerabile che, in circa il 13% dei casi, aveva trascorso almeno una notte per strada prima di decidere di chiedere assistenza. La situazione appare ancora più critica per le giovani donne, che sono responsabili di una richiesta di aiuto su quattro, mentre, per gli uomini nella stessa fascia d’età, si tratta di una richiesta su sei.

Per chi resta senza casa, situazioni a rischio

Dalla ricerca emerge come circa la metà dei giovani senzatetto sia costretta a vivere con amici o conoscenti: sulla carta, questa è la soluzione più semplice, quella alla quale più naturalmente ci si rivolge. Tuttavia, rivelano le analisi delle associazioni di settore, spesso questo tipo di convivenze si svolgono in condizioni di insicurezza o dipendenza pericolose, che possono portare a situazioni di povertà ed esclusione sociale e a gravissimi squilibri di potere. Soprattutto nel caso delle giovani donne, per esempio, la possibilità di permanere nell’abitazione è vincolata alla concessione di favori sessuali.

Problemi anche per le famiglie con bambini

Il fenomeno non risparmia nemmeno le famiglie, considerando che circa l’11% delle persone che si sono rivolte alle agenzie erano coppie o genitori single con figli a carico, e che più di una famiglia su tre tra quelle che hanno chiesto aiuto risulta già del tutto priva di un tetto sotto cui vivere. Le famiglie senza una casa stabile affrontano sfide enormi, tra cui la difficoltà di garantire un’istruzione continua ai propri figli e di mantenere un lavoro stabile. La precarietà abitativa influisce negativamente sul benessere dei bambini, che possono soffrire di stress, ansia e problemi di salute a lungo termine.

Per arginare questa preoccupante tendenza, gli esperti sottolineano la necessità di implementare servizi di consulenza a bassa soglia e adatti alle esigenze dei giovani, unitamente a politiche volte ad aumentare la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili. Questi servizi di consulenza dovrebbero essere progettati per rispondere alle specifiche esigenze dei giovani, offrendo supporto psicologico, orientamento lavorativo e assistenza nella ricerca di un’abitazione. Inoltre, è fondamentale che le politiche abitative siano orientate a garantire un numero sufficiente di alloggi a prezzi accessibili, in modo da prevenire situazioni di emergenza abitativa.

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