Ministra tedesca scrive a Bruxelles: “Immigrazione irregolare ingestibile. Serve aiuto”
Dopo pressioni politiche crescenti, nonché a seguito di recenti fatti di cronaca che hanno scosso l’opinione pubblica, la Germania pare intenzionata a inasprire la politica di contrasto all’immigrazione irregolare. La ministra dell’interno Nancy Faeser, inoltre, ha scritto una lettera alla Commissione UE, confessando l’impotenza del Paese.
La gestione dei flussi migratori è sempre stata un tema caldo, in Germania, un Paese che nel 2015 e 2016, sotto il governo Merkel, ha aperto le porte a 1,2 milioni di rifugiati e richiedenti asilo provenienti dalla Siria. Tuttavia, nel tempo si è riacceso il dibattito sulla necessità di un controllo più rigoroso delle frontiere, rilanciato anche da nuove formazioni politiche, come l’Alleanza Sahra Wagenknecht.
Nancy Faeser chiede aiuto a Bruxelles: “migrazione irregolare sempre più preoccupante”
Nella lettera a Bruxelles, che dovrebbe essere a disposizione dell’Handelsblatt e che sarebbe stata citata per primo dallo Spiegel, la ministra lamenterebbe uno “sviluppo sempre più preoccupante della migrazione irregolare” e questo aggraverebbe la “situazione estremamente tesa degli alloggi per i rifugiati negli Stati federali e nei Comuni”.
Secondo Faeser, da lunedì 16 ci saranno controlli fissi a tutte le frontiere terrestri e nonostante le riserve di qualche Paese limitrofo, nonché l’aperta critica del primo ministro polacco Donald Tusk, la Germania è convinta di poter attuare controlli più serrati in pieno accordo con i partner europei.
La ministra dell’interno ribadisce inoltre che non si aspetta che la situazione possa migliorare nel breve periodo. Quest’anno, la sola Polizia federale avrebbe rilevato circa 50.000 ingressi non autorizzati in tutto il Paese, fino a luglio 2024 incluso.
“Nessun Paese al mondo può accogliere un numero illimitato di rifugiati“, ha dichiarato Faeser, aggiungendo che la pressione alle frontiere esterne dell’UE “rimarrà probabilmente alta come sempre”, mentre le risorse a livello federale e regionale sono già “quasi esaurite”, non è possibile costruire nuovi alloggi all’infinito e le autorità proposte stanno raggiungendo i limiti di ciò che può essere realizzato “in termini di accoglienza, sistemazione e assistenza”. Questo starebbe determinando un “imminente sovraccarico della comunità solidale” e rendendo sempre più impellente prevenire i “pericoli per la sicurezza e l’ordine pubblico” che ne derivano.
I limiti del sistema di Dublino
Faeser esprime critica inoltre “la crescente disfunzionalità del sistema di Dublino“, che regola le responsabilità dei Paesi di primo approdo per il trattamento delle domande di asilo in Europa. Poiché “Dublino” non funziona più da tempo (in Germania non si applica dal 2015), Berlino finisce per farsi carico di moltissimi migranti le cui procedure di asilo sono di competenza di altri Paesi UE. Faeser chiede quindi che queste persone vengano respinte direttamente alle frontiere tedesche.
Insomma, sembra la fine della “politica delle porte aperte” e di sicuro il governo imprime un cambio di rotta sull’immigrazione irregolare, probabilmente influenzato anche dalle reazioni all’omicidio di un agente di polizia a Mannheim e all’attentato di Solingen, che ha causato tre morti e diversi feriti. Anche i risultati elettorali deludenti registrati dai partiti di governo nella Germania orientale, dove ha stravinto la destra, possono aver avuto il loro peso.
Probabilmente cercando di giocare d’anticipo, quindi, la politica dell’SPD annuncia una “linea dura contro l’immigrazione irregolare” e parla di necessaria protezione dai pericoli del terrorismo islamico e della criminalità transfrontaliera. Altrettanto probabilmente, l’opposizione intende sfruttare fino in fondo la leva della critica alle politiche migratorie dell’esecutivo di Scholz. Nonostante la riunione sulla migrazione di martedì, infatti, CDU e CSU hanno annullato i colloqui, dichiarandosi insoddisfatte. Al governo non resta dunque che appellarsi all’Europa e in questo senso Faeser, nella sua lettera, chiede alla Commissione UE di “continuare a lavorare insieme, con forza ed energia, per ottenere progressi visibili e rapidi in questo ambito”.