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Sassonia e Turingia: era tutto previsto. Incluso il fattore Wagenknecht

Sono appena terminate le elezioni in Sassonia e Turingia e nel complesso i risultati non stupiscono più di tanto, anche se fuori dalla Germania si percepisce un'”emergenza” legata al presunto exploit dell’ultradestra di AfD. In realtà, i risultati raggiunti da AfD riflettono coerentemente un andamento politico che va avanti da anni.

La stessa cosa riguarda il BSW di Sahra Wagenknecht, di cui l’Italia solo adesso comincia a parlare, ma che da tempo ha mostrato il suo orientamento peculiare (definito da molti “rossobruno”, in estrema sintesi), alimentando la previsione che avrebbe cannibalizzato non solo l’elettorato della Linke, ma anche quello di AfD. Ma vediamo nello specifico i risultati.

Sassonia e Turingia: i risultati delle elezioni

In Turingia, AfD, guidata da Björn Höcke, ha ottenuto una netta vittoria con il 32,8% dei voti, superando di gran lunga la CDU al 23,6%. Non stupisce, considerando che la Turingia è un vero e proprio “feudo” per il leader dell’ala oltranzista di Alternativa per la Germania.

L’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) ha esordito con il 15,8%, un risultato notevole, considerando che il partito è alla sua prova di esordio. La Linke del ministro-presidente uscente Bodo Ramelow ha invece raccolto solo il 13,1%, dato che segna un crollo verticale rispetto alle precedenti elezioni, in cui la Linke era primo partito con il 31%. L’SPD, al 6,1%, continua a rivivere una crisi che nel Land va avanti da almeno dieci anni, mentre i Verdi e l’FDP, al 3,2%e l’1,1%, vanno sotto la soglia del 5% e restano fuori dai giochi.

In Sassonia, la CDU ha ottenuto il 31,9% dei voti, superando AfD, che ha raccolto il 30,6% dei consensi, e diventando così il primo partito per un soffio. Il BSW di Wagenknecht, con l’11,8%, è il terzo partito, registrando un ulteriore successo. L’SPD, con il 7,3%, e i Verdi, con il 5,1%, riescono a entrare nel parlamento del Land, sebbene con margini ridotti. La Linke ha ottenuto solo il 4,5%, meno della metà rispetto al 2019, ma riesce comunque a entrare in parlamento grazie a due mandati diretti a Lipsia.

L’affluenza alle urne in entrambi gli Stati è stata di circa il 74%, quasi il 10% in più rispetto alle elezioni precedenti.

Sassonia e Turingia: chi governerà adesso?

Il segretario generale della CDU, Carsten Linnemann, ha escluso categoricamente la possibilità di coalizioni con l’AfD in Turingia o in Sassonia. Anche il ministro-presidente uscente della Turingia, Bodo Ramelow (Linke), ritiene che la CDU abbia il compito di formare un governo e assicurarsi che ci sia una “maggioranza di forze democratiche in parlamento”.

Dal canto suo, Björn Höcke, forte del fatto che AfD sia il primo partito in Turingia, vuole avviare o colloqui per la partecipazione al governo. “È una buona tradizione parlamentare che il partito più forte inviti ai colloqui dopo le elezioni” ha dichiarato il politico, aggiungendo che Alternativa per la Germania è pronta ad “assumersi responsabilità di governo”. La co-presidente di AfD, Alice Weidel, ha rilanciato invocando la partecipazione all’esecutivo del suo partito in entrambi i Länder, visti i risultati ottenuti. “Abbiamo il 30% degli elettori in entrambi i Länder e senza di noi un governo stabile non è più possibile”, ha detto Weidel.

In Sassonia, il ministro-presidente Michael Kretschmer (CDU) vede la possibilità di un “governo stabile” dopo la vittoria al fotofinish della CDU, pur ammettendo che non sarà facile. Con chi formerà la maggioranza, il partito cristiano-democratico? Kretschmer ha sottolineato la necessità di “dialogare e trovare un compromesso” per garantire la stabilità politica. Ma con chi? Per esempio con Wagenknecht, che spera in un governo con la CDU, probabilmente coinvolgendo anche la SPD. Ed è più che possibile che il BSW, oltre alla rivelazione di queste elezioni, possa essere anche l’ago della bilancia per il futuro esecutivo di entrambi i Länder.

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