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Elezioni in Brandeburgo: come cambiano gli equilibri di potere

Il 22 settembre si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento del Land nel Brandeburgo. Dopo le elezioni locali in Turingia e Sassonia, che hanno visto una debacle dei partiti tradizionali e un’ascesa vertiginosa di AfD e BSW, quello brandeburghese uno degli appuntamenti elettorali più attesi in Germania, dal momento che il parlamento di Potsdam è una roccaforte dell’SPD che rischia, come gli altri due Länder dell’est, di scivolare marcatamente verso destra. 

I parlamenti dei Länder rivestono un ruolo cruciale nel sistema politico tedesco, poiché ai governi locali è demandata la gestione di settori chiave come l’istruzione, le infrastrutture, parti della sanità sanità e della sicurezza pubblica.

Alle elezioni di fine settembre parteciperanno tutti i cittadini tedeschi che avranno compiuto 16 anni entro il giorno delle elezioni, che risiedano stabilmente nel Brandeburgo da almeno un mese, e che non siano stati esclusi dal voto per sentenza giudiziaria.

Equilibri di potere nel Brandeburgo: addio al dominio dell’SPD

Come già detto, quello del Brandeburgo è stato uno dei parlamenti nei quali i socialdemocratici hanno trovato il maggior favore. L’SPD, infatti, è il che ha espresso il Ministro Presidente del Land  dalla riunificazione ad oggi, ininterrottamente. Questo lungo periodo di dominio politico ha permesso all’SPD di implementare molte delle sue politiche e di lasciare un’impronta significativa sulla regione. Tuttavia, nelle ultime elezioni del 2019, i socialdemocratici hanno ottenuto il loro peggior risultato storico, con il 26,2% dei voti, staccati di meno di tre punti percentuali dall’AfD, seconda forza politica.

I sondaggi più recenti indicano che l’SPD potrebbe non essere più il primo partito, superata da AfD e forse anche dalla CDU. Secondo l’ultimo BrandenburgTrend della radio rbb, SPD e CDU si attesterebbero al 19%, mentre AfD sarebbe in testa con il 23%. A seguire, l’alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) al 16% e i Verdi al 7%. Linke e BVB/Freie Wähler rischiano di non superare la soglia di sbarramento, mentre appare improbabile un rientro dell’FDP nel parlamento locale.

Il Brandeburgo è uno dei quattro Länder in cui i piccoli partiti possono accedere al Parlamento regionale anche senza raggiungere il 5% dei voti, purché conquistino almeno un collegio uninominale. In tal caso, scatta la cosiddetta “clausola del mandato di base”, che consente loro di ottenere seggi proporzionali al risultato delle liste.

Dietmar Woidke 150 milioni per i rifugiati
Dietmar Woidke. Foto: Uwe Klössing – Hoffotografen, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Le prospettive di coalizione appaiono incerte. L’attuale coalizione di governo, che, nella tradizione tedesca, è denominata “Kenya” (per via dei colori dei partiti che la compongono: il rosso dell’SPD, il nero della CDU e il verde dei Verdi) potrebbe non avere più i numeri per una maggioranza, per non parlare del fatto che la CDU mal sopporta la vicinanza con gli attuali alleati. Per contro, AfD, al momento in testa, non avrebbe partner disponibili, dal momento che, come avvenuto in Turingia e in Sassonia, tutti gli altri partiti si rifiutano a priori di formare coalizioni con l’ultradestra. Il Ministro Presidente uscente Dietmar Woidke (SPD) ha aperto a un’intesa con la BSW, ma servirebbe un terzo alleato, forse Die Linke o Verdi. Resta da vedere se anche la CDU dialogherà con il partito di Sahra Wagenknecht o meno.

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