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Crisi profonda per i Verdi tedeschi: la leadership si dimette in blocco

Non è certo la prima volta in assoluto che un partito “delude” gli elettori e precipita nei sondaggi, ma quella dei Verdi tedeschi è senza dubbio una delle “cadute” più spettacolari degli ultimi anni e non solo in Germania, ma in Europa. Il loro andamento nei sondaggi è paragonabile, per scarto numerico, forse solo alla parabola dello UKIP inglese (il partito della “Brexit”, che passò in due anni dal 12,6% all’1,8 %). Dopo una serie di deludenti risultati elettorali a livello locale, la leadership del partito dei Verdi ha deciso di dimettersi in blocco. Ricarda Lang, Omid Nouripour e l’intero comitato esecutivo federale hanno rassegnato le dimissioni mercoledì mattina, in vista del prossimo congresso del partito previsto a novembre a Wiesbaden.

Questa decisione segna un momento cruciale per il partito, che si trova a dover affrontare una delle crisi più profonde della sua storia recente, come ammettono gli stessi leader.

Dimissioni in blocco per i leader dei Verdi tedeschi: il colpo di grazia è stato il Brandeburgo?

E d’altra parte era forse l’unica risposta possibile alle crescenti pressioni interne successive alle inesorabili delusioni alle urne – l’ultima registrata domenica, alle elezioni per il Land del Brandeburgo, dove i Verdi non sono entrati neppure in parlamento, avendo mancato la soglia di sbarramento. 

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Ricarda Lang. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN / POOL

Lang e Nouripour, eletti insieme a co-presiedere il partito nel febbraio 2022, hanno ammesso che il partito sta attraversando la crisi più grave degli ultimi dieci anni e che necessita di un rinnovamento per poter affrontare le sfide future e riconquistare la fiducia degli elettori.

Nouripour ha dichiarato che è giunto il momento di affidare il destino dei Verdi a nuovi leader, pur ribadendo l’impegno a una politica che supporti la pace, la libertà, la giustizia, la prosperità e la protezione del clima. Lang ha dichiarato su X quanto segue: “Il nostro partito ha riposto la sua fiducia in noi per guidarlo come leader – questo è un onore, un privilegio e una responsabilità allo stesso tempo. Accettiamo la responsabilità di agire nel migliore interesse del partito. Ecco perché mi dimetto alla conferenza del partito”

Nonostante l’amarezza per la decisione, Lang ha espresso orgoglio per quanto realizzato dall’esecutivo uscente negli ultimi anni. Ha sottolineato i successi ottenuti in termini di politiche ambientali e sociali, nonché l’impegno costante per la giustizia climatica. Tuttavia, ha riconosciuto che è necessario un cambiamento per poter continuare a progredire e rispondere alle nuove sfide.

Habeck alla guida del partito?

Secondo indiscrezioni, il vicecancelliere Robert Habeck guiderà il partito nella prossima campagna elettorale per il Bundestag, anche se non vi è ancora un annuncio ufficiale in merito. Habeck, figura di spicco all’interno del partito, è visto da alcuni come capace di unire le diverse anime dei Verdi e di portare avanti un programma politico ambizioso, ma deve fare i conti con l’eredità delle scelte e dei compromessi fatti nel ruolo di ministro, che spesso gli hanno alienato la fiducia dell’elettorato più attento ai temi ambientali (un caso fra tutti, la sua posizione a favore dello sgombero del villaggio di Lützerath, nel Nord Reno-Westfalia, per far posto a una miniera di lignite dell’azienda RWE. Non per niente, anche nella campagna per la ripetizione delle elezioni al senato di Berlino (che ha visto i Verdi tedeschi perdere il proprio posto nella coalizione di governo), i manifesti del partito venivano spesso imbrattati con scritte che li accusavano di essere diventati “il partito del carbone” o “non più Verdi, ma marroni”.

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Robert Habeck. © EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Il passo indietro dell’intera leadership vuole essere un gesto di responsabilità nei confronti dell’elettorato e della base del partito, nella speranza di rilanciare il progetto politico dei Verdi con nuove energie e nuovi volti – resta da vedere se i nuovi volti siano disponibili e in grado di riportare il partito a successi paragonabili a quelli delle elezioni del 2021.

Il congresso di novembre a Wiesbaden sarà un momento cruciale per il futuro dei Verdi tedeschi. Sarà l’occasione per eleggere una nuova leadership e definire una strategia politica che possa rispondere alle esigenze degli elettori e affrontare le sfide globali.

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