Continua il processo ai Reichsbürger: armi e teorie del complotto
Nel processo in corso a Francoforte contro i cosiddetti Reichsbürger, arrestati nel 2022 con l’accusa di aver pianificato un colpo di stato in Germania, l’attenzione si è concentrata su Heinrich XIII Principe Reuß, considerato il presunto leader della cellula eversiva. Diversi video e documenti proiettati in aula suggeriscono che l’imputato fosse un acceso sostenitore dell’ideologia dei “cittadini del Reich” e di numerose teorie del complotto che si fondano sul non riconoscimento della legittimità dello Stato tedesco attuale. Questo movimento, che ha guadagnato notorietà negli ultimi anni, sostiene che il Reich tedesco non sia mai stato legalmente dissolto e che la Repubblica Federale di Germania sia un’entità illegittima. La difesa di Reuß punta a smentire l’adesione dell’imputato a ideologie eversive come quelle dei Reichsbürger, che invece l’accusa punta a provare, insieme ai piani per un rovesciamento dell’ordine democratico.
Le teorie del complotto dei Reichsbürger: i poteri forti, le sfere cosmiche, le forze oscure e i Rotschild
Le registrazioni mostrano Reuß che, in un discorso in inglese, si autodefinisce “principe” – nonostante l’abolizione dei titoli nobiliari in Germania oltre un secolo fa – mentre pronuncia proclami volti a ristabilire i disciolti Principati di Reuss come “Stati federali del Reich tedesco”. Nei video, l’imputato dichiara di voler difendere “la tribù di Reuss e le popolazioni indigene degli Stati tedeschi” contro “nemici in patria, all’estero e nelle sfere cosmiche”. Questi proclami, che appaiono intrisi di retorica nazionalista, antisemitismo e teorie del complotto, riflettono una visione del mondo in cui le élite globali, la finanza, le grandi “famiglie ebraiche” (come gli immancabili Rotschild), i “massoni” e le “forze oscure” complottano contro la sovranità e l’identità nazionale tedesca. La difesa ha obiettato adducendo una cattiva qualità della traduzione in tedesco del discorso contenuto nel video, tuttavia in aula è stato letto anche l’originale tedesco, una cui copia è stata rinvenuta a casa dell’imputato. Il testo contiene, fra l’altro, teorie del complotto come la presunta “Legge del Cancelliere”, che imporrebbe ai leader tedeschi la sudditanza a USA, UK e Francia, lasciando agli Alleati il controllo sui media fino al 2099.
Uno dei filmati proietta Reuß mentre partecipa al “Worldwebforum” di Zurigo nel 2019, un evento per imprenditori. Qui l’imputato lamenta l’espropriazione dei possedimenti della sua famiglia da parte dei “comunisti tedeschi” e accusa le categorie di cui sopra di aver finanziato rivoluzioni e guerre per abbattere le monarchie sgradite. Secondo Reuß, Hitler, la Seconda Guerra Mondiale e la Rivoluzione d’Ottobre in Russia sarebbero stati orchestrati dall’alta finanza, rendendo gli attuali Stati, compresa la Germania, mere “costruzioni amministrative” al suo servizio.
La difesa di Reuß ha scelto di suggerire che i proclami potessero essere “provocazioni politiche” e ritenendoli non rilevanti nel contesto del processo.
Oltre ai video e ai documenti, in aula sono stati presentati anche altri elementi, relativi tanto alle accuse rivolte a Reuß quanto a quelle che riguardano altri imputati per il medesimo processo. Fra questi, i risultati di una perquisizione nell’abitazione dell’ex deputata di AfD Birgit Malsack-Winkemann alla fine 2021: le autorità avrebbero rinvenuto in casa sua alcune armi, legalmente detenute, almeno 60 tessere di vaccinazione in bianco e ingenti somme di denaro contante.
