Quando parliamo di cambiamento climatico e specchi d’acqua che si prosciugano, ci viene naturale pensare a certe aree del nostro sud, dell’Africa o del Medio Oriente. Meno automatica è l’associazione con il nord Europa. Eppure, gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire anche in Germania. Uno degli esempi è il Lago di Fresdorf, nel cuore del Brandeburgo, scomparso completamente ormai da quattro anni, nonostante sia ancora indicato sulle mappe. La siccità prolungata che ne ha causato la scomparsa, inoltre, è una condizione ormai frequente in queste zone, così che lo stesso destino toccato al Lago di Fresdorf minaccia oggi molti altri laghi della regione, segnando un cambiamento preoccupante nell’ecosistema locale.
Nel lago di Fresdorf oggi corrono i cinghiali
Ne ha parlato di recente, fra gli altri, la testata della più popolare radio di Berlino, la rbb, ricordando come il Lago di Fresdorf sia stato un tempo un ecosistema acquatico importante, che ospitava diverse specie di uccelli acquatici e pesci e che era usato per il nuoto e la pesca, oltre a rappresentare una delle tante bellezze naturali del luogo. Oggi, quella stessa area si è trasformata in una fitta boscaglia, con ontani e salici e un fitto e alto canneto, dove la specie più diffusa è il cinghiale selvatico. Il lago, che misurava circa 400 metri in lunghezza e 150 in larghezza, è sparito completamente e definitivamente durante nel 2020, dopo essersi ridotto negli anni di siccità che si sono susseguiti dal 2018 in poi.
I residenti hanno potuto vederlo scomparire quasi a occhio nudo: si è trattato di un fenomeno di insolita rapidità, che lascia presagire un destino tutt’altro che roseo per molti altri specchi d’acqua di questa zona: il vicino Poschfenn si è praticamente prosciugato, e il Lago di Seddin, che si estende per circa 200 ettari, ha già perso una quantità significativa di acqua negli ultimi anni e si stima che possa sparire del tutto entro 30 anni.
Le cause: non è solo il riscaldamento globale
Il prosciugamento del Lago di Fresdorf è il risultato di una combinazione di fattori. Il riscaldamento globale ha sicuramente avuto un impatto, aumentando il tasso di evaporazione delle acque. Tuttavia, l’utilizzo dell’acqua nella regione gioca un ruolo cruciale e forse ancora più diretto. Ogni anno, circa 1,6 milioni di metri cubi di acqua potabile vengono estratti dalle falde acquifere locali. Di questi, 870.000 metri cubi sono destinati all’approvvigionamento idrico della popolazione circostante, mentre 156.000 metri cubi vengono utilizzati per l’irrigazione del vicino campo da golf e altri 270.000 metri cubi sono prelevati dagli agricoltori per le loro colture.
Inoltre, la trincea di torba creata negli anni ’70 e la crescita incontrollata degli ontani hanno accelerato il processo di prosciugamento del Lago di Fresdorf, alterando l’equilibrio idrogeologico della zona.
Tutti i corpi idrici locali fanno parte della catena dei laghi di Seddiner, che dipendono dallo stesso bacino idrico sotterraneo. Nonostante i recenti mesi di pioggia, la situazione non ha mostrato miglioramenti significativi.
L’associazione che si occupa della tutela del Lago di Seddin sta chiedendo un ripensamento nella gestione delle acque, proponendo una riduzione delle estrazioni e la realizzazione di una condotta di sette chilometri dal fiume Nieplitz al Lago di Seddin. Questo progetto mira a trasportare l’acqua durante i mesi invernali, quando il fabbisogno idrico è minore e le piogge più abbondanti potrebbero contribuire a rifornire il lago.
In risposta a questa crisi, inoltre, sono state proposte diverse soluzioni. Una di queste è l’adozione di pratiche agricole più efficienti in termini di utilizzo dell’acqua, come l’irrigazione a goccia, che può ridurre significativamente il consumo di acqua. Un’altra soluzione potrebbe essere l’introduzione di tecnologie per il riciclo e la riutilizzazione delle acque reflue, riducendo così la pressione sulle risorse idriche naturali. Inoltre, la riforestazione e la conservazione delle aree umide possono aiutare a mantenere l’equilibrio idrologico e a promuovere la ricarica delle falde acquifere.