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Le bocciature sono inutili e dannose? I risultati di uno studio tedesco

Chi è stato bocciato almeno una volta lo sa: ripetere l’anno a scuola è fonte di grande frustrazione. Il dibattito non è solo italiano: anche in Germania l’opinione pubblica è divisa fra chi ritiene che bocciare chi non sta al passo con il programma di studio sia “giusto” e anche “sano” e chi, invece, trova la bocciatura il retaggio di un concetto punitivo della scuola, superato dalla nuova pedagogia. Ora, uno studio empirico condotto dalla Fondazione Bertelsmann in Germania sembra avvalorare di dati scientifici la seconda ipotesi. Le analisi si concentrano non solo sugli effetti a lungo termine nella vita degli studenti, ma anche sui costi delle bocciature a livello collettivo.

250.000 bocciature all’anno in Germania: costano quasi un miliardo di Euro

Secondo quanto emerge da questa indagine, ogni anno, circa 250.000 studenti tedeschi affrontano una bocciatura, un evento che non solo ha un impatto emotivo sugli studenti, ma comporta anche una spesa complessiva di quasi un miliardo di euro per il sistema educativo nazionale, con tassi di bocciatura che variano in modo significativo da regione a regione, dal 1,7% in Baden-Württemberg al 3,6% in Baviera.

La ricerca condotta dal Prof. Klaus Klemm, dell’Università di Essen, fornisce una solida base di dati che dimostra come la bocciatura non porti a miglioramenti significativi nell’apprendimento degli studenti che sono costretti a ripetere l’anno, né in quello dei loro compagni che rimangono nella stessa classe. Contrariamente alle aspettative, questa pratica sembra avere un effetto demotivante, minando l’autostima degli studenti e la loro fiducia nelle proprie capacità.

Lo studio rivela inoltre che ogni anno vengono spesi oltre 931 milioni di euro per finanziare i costi relativi alle ripetizioni degli anni scolastici una somma che, secondo i promotori dello studio, se fosse reinvestita in maniera più strategica, potrebbe essere utilizzata per sviluppare e implementare misure di supporto personalizzato per gli studenti, mirate a permettere ai singoli di recuperare le lacune senza perdere un anno. Tali interventi potrebbero includere l’adattamento dell’insegnamento ai diversi livelli di conoscenza e al potenziale di apprendimento individuale, un approccio che potrebbe rivoluzionare il sistema educativo tedesco – nel quale, spesso, gli insegnanti lamentano la scarsità di risorse e di organico. Un approccio individualizzato e mirato consentirebbe, argomentano Klemm e gli altri autori, di far progredire tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro capacità iniziali, senza rallentare gli studenti più brillanti o lasciare indietro quelli che incontrano maggiori difficoltà.

L’istruzione del futuro: secondo lo studio, deve puntare sul tutoraggio e su classi piccole

In molti altri paesi, è stato dimostrato che è possibile raggiungere un sistema scolastico di alta qualità ed equità senza ricorrere alla bocciatura, impiegando metodi che riconoscano e rispettino la diversità di bisogni e stili di apprendimento.

L’indagine della Fondazione Bertelsmann non si limita a esaminare la problematica delle ripetizioni, ma fa parte di un progetto più ampio che mira a quantificare i costi sociali di un’istruzione inadeguata. Un sistema educativo che sia equo ed efficiente è di vitale importanza per garantire la vitalità futura della società, poiché ha un impatto diretto su fattori critici come il reddito, la salute, l’impegno civico e la prevenzione della criminalità tra i cittadini.

La ricerca suggerisce che l’investimento in programmi di tutoraggio, in classi più piccole, in formazione professionale per gli insegnanti e in risorse didattiche innovative potrebbe avere un impatto molto più positivo sul rendimento degli studenti rispetto alla pratica della ripetizione dell’anno scolastico. Inoltre, l’adozione di sistemi di valutazione più formativi e meno punitivi potrebbe contribuire a creare un ambiente di apprendimento più inclusivo e stimolante e meno demotivante. Si è rilevato infatti che gli studenti, dopo una bocciatura, tendono ad avere in generale un atteggiamento più ostile verso la scuola.

Lo studio è consultabile e scaricabile gratuitamente a questo link.

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