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Jan van Aken e Ines Schwerdtner si candidano come leader della Linke

Jan van Aken e Ines Schwerdtner si candidano come nuovi leader della Linke, dichiarando di voler risollevare il partito dalla crisi che sta attraversando da tempo.

L’annuncio arriva subito dopo quello del ritiro degli attuali capi del partito, Janine Wissler e Martin Schirdewan, che hanno recentemente annunciato che non si ricandideranno al congresso di Halle che si terrà a ottobre.

Nuovi leader della Linke? Ines Schwerdtner: oltre il capitalismo

I due sono figure di spicco della sinistra tedesca. Pubblicista del magazine socialista “Jacobin”, di cui è stata anche co-fondatrice, Ines Schwerdtner ha già dimostrato, a soli 35 anni, un notevole impegno politico. Nonostante sia membro della Linke da meno di un anno, inoltre, ha ottenuto un risultato molto lusinghiero alle elezioni europee. Ha infatti guadagnato il quinto posto in lista, anche se lo scarso risultato elettorale del partito, che si è fermato al 2,7%, ha reso possibile l’ingresso nel Parlamento Europeo solo ai primi tre candidati della lista.

Ines Schwerdtner. © Olaf Krostitz, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

La sua visione include una Linke in grado di occuparsi attivamente delle preoccupazioni quotidiane dei cittadini, offrendo soluzioni pratiche e non burocratiche. Schwerdtner sottolinea inoltre l’importanza di collegare questo approccio immediato a una prospettiva più ampia, che miri a superare i limiti del sistema capitalistico, proponendo un modello di società più equo e solidale. Schwerdtner è stata inoltre coinvolta nell’iniziativa “Espropriate Deutsche Wohnen & Co” fino al 2022 e nella campagna “Genug ist Genug“, contro i massicci aumenti dei prezzi e il loro impatto in particolare sulle persone a basso reddito.

Jan van Aken: per il disarmo e per l’ambiente

Jan van Aken, 63 anni, porta invece con sé un’esperienza politica e professionale di rilievo. Come ex membro del Bundestag e ex vicepresidente del partito, ha acquisito una profonda conoscenza delle dinamiche politiche interne. La sua esperienza non si limita però alla politica nazionale: van Aken ha infatti lavorato come esperto di ingegneria genetica per Greenpeace e come ispettore di armi biologiche per le Nazioni Unite, acquisendo una visione globale delle questioni di sicurezza e dei temi ambientali.

Jan van Aken. © Maximilian Gödecke/Rosa-Luxemburg-Stiftung, CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0, via Wikimedia Commons

Van Aken ha posto l’accento su temi cruciali come il disarmo, opponendosi fermamente alle esportazioni di armi tedesche e adottando una posizione critica anche nei confronti dei rifornimenti di armi all’Ucraina, pur condannando senza riserve l’aggressione di Putin ed essendo a favore di sanzioni efficaci contro la Russia. “Contro la freddezza sociale, contro lo spostamento a destra, contro la guerra” ha sintetizzato su X.

Dopo aver attraversato un periodo di cambiamenti interni, inclusa la secessione di Sahra Wagenknecht e la formazione del suo nuovo soggetto politico, la Linke è chiamata ancora una volta a ridefinirsi politicamente e soprattutto a rilanciarsi presso l’elettorato. La scelta di chi dovrà guidare il partito, in questa fase come mai prima, rappresenterà un passaggio decisivo per il suo futuro e per il suo posizionamento all’interno dello scacchiere politico tedesco.

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