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Il mercato del lavoro tedesco mostra segni di debolezza

Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Federale del Lavoro, il numero di disoccupati in Germania è aumentato di 63.000 unità rispetto a luglio, portando il tasso di disoccupazione al 6,1% e il totale dei senza lavoro a 2,872 milioni, con un aumento di 176.000 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Andrea Nahles, presidente dell’Agenzia, ha confermato che “il mercato del lavoro continua a risentire della stagnazione economica, con la disoccupazione e la sottoccupazione in costante aumento durante la pausa estiva”. Nahles ha sottolineato che la situazione è particolarmente preoccupante per i giovani e i lavoratori meno qualificati, che trovano sempre più difficile inserirsi nel mercato del lavoro.

Mercato del lavoro, cassa integrazione, formazione: cosa succede in Germania

Le aziende stanno risentendo della crisi, con una diminuzione complessiva della domanda di lavoro. Ad agosto, per contro, sono stati registrati 699.000 posti vacanti, 72.000 in meno rispetto all’anno precedente – un calo che potrebbe essere legato alla diminuzione del volume di lavoro in generale, che ha un effetto di rallentamento sulle assunzioni. D’altra parte, molte aziende, in tempi di potenziale crisi, tendono ad adottare un approccio più cauto, preferendo non assumere nuovi dipendenti in attesa di una chiara ripresa economica.

Come era prevedibile, in concomitanza con il calo dell’occupazione si è registrata una crescita della cassa integrazione, che, in Germania come altrove, prevede giornate lavorative ridotte e un intervento dello Stato per compensare gli stipendi che l’azienda non può pagare per intero. Secondo i dati di giugno, ne hanno usufruito 232.000 dipendenti, rispetto ai 215.000 di maggio.

Il mercato della formazione mostra invece un leggero miglioramento. Da ottobre 2023 ad agosto 2024, 418.000 giovani si sono registrati come candidati per un posto di formazione, 10.000 in più rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, 82.000 persone non hanno trovato né una formazione né un’occupazione alternativa, sebbene ci siano ancora 158.000 posti vacanti. L’Agenzia prevede che il numero di candidati non collocati e di posti vacanti diminuirà significativamente entro la fine di settembre, poiché il mercato è ancora in movimento.

Nel frattempo, sono stati introdotti nuovi programmi di formazione e riqualificazione per aiutare i lavoratori a sviluppare competenze richieste dal mercato. Questi sforzi mirano a ridurre il divario tra le competenze disponibili e quelle richieste, facilitando l’inserimento lavorativo dei giovani e dei disoccupati di vecchia data.

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