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Il freno agli affitti in Germania non funziona: violazioni continue, senza conseguenze

In Germania, dal 2015, è in vigore un freno agli affitti, ovvero una misura legislativa adottata con l’intento di contenere l’aumento dei canoni di locazione e di rendere più accessibili gli spazi abitativi in un mercato immobiliare in rapida ascesa. Il Mietpreisbremse stabilisce alcuni criteri in base ai quali si devono calcolare gli affitti nelle diverse città – criteri che prendono in considerazione elementi come il costo medio a livello locale e le caratteristiche dell’edificio. Una norma senza dubbio utile, si potrebbe pensare, una tutela per i locatori che in molti altri Paesi non esiste. Ma allora perché, in tutta la Germania, si parla costantemente di crisi degli affitti e di prezzi fuori controllo? Semplice: secondo i dati raccolti dal portale Mietenmonitor, la norma non funziona, non viene applicata, le violazioni sono sistematiche, onnipresenti e prive di conseguenze.

Lo Stato non monitora le violazioni al freno agli affitti e gli inquilini non denunciano

Il problema principale risiederebbe, secondo gli autori della ricerca, nel fatto che le città non monitorano attivamente le violazioni del blocco degli affitti. Questo lascia un vuoto nell’applicazione della legge, permettendo ai proprietari di eludere le restrizioni senza timore di ripercussioni. Un’analisi condotta su diversi portali di annunci immobiliari per la città di Düsseldorf, per esempio, ha evidenziato che circa un quarto degli annunci supera il tetto massimo di affitto consentito dalla legge.

Inoltre, molti inquilini non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza del blocco degli affitti. Di indagare su questo fenomeno si è occupata una ricerca del Politecnico di Monaco, condotta da Felicitas Sommer. Questa mancanza di informazione, secondo quanto emerge dall’analisi, contribuisce a un ambiente in cui i proprietari possono sfruttare la loro posizione di potere per imporre aumenti ingiustificati. Se anche sono consapevoli di una violazione in atto, inoltre, raramente gli affittuari si fanno avanti. Solo il 2,4% degli intervistati ha ammesso di aver chiesto al proprio proprietario di rispettare il limite imposto dal blocco degli affitti. La maggior parte degli inquilini teme possibili ritorsioni, come la terminazione del contratto di locazione o altre forme di intimidazione, che potrebbero rendere ancora più difficile trovare alloggio in un mercato già teso. Commentando i dati, Sommer ha definito il freno agli affitti una “foglia di fico”, completamente inefficace.

La ministra dell’edilizia: “lo Stato non deve intromettersi nei contratti fra privati”

La Ministra dell’Edilizia Klara Geywitz (SPD), ha espresso un certo fastidio per l’idea che lo stato debba impegnarsi attivamente per far rispettare la legge e ha dichiarato di rifiutare l’idea di uno “Stato-balia”, che interferisca eccessivamente nei contratti privati tra locatori e locatari.

Per contro, l’Associazione degli inquilini sottolinea come lo squilibrio di potere fra locatore e locatario renda irrealistica la prospettiva che le vittime delle violazioni si facciano valere in autonomia. In un mercato già ampiamente in accessibile, sostengono i rappresentanti degli affittuari, la paura di perdere il diritto all’abitazione spinge le persone a subire le violazioni e stringere i denti, pur di non fare “arrabbiare” il padrone di casa. In questo senso, lo Stato, non monitorando le violazioni, mancherebbe al dovere di tutelare i cittadini più vulnerabili. 

Nonostante la resistenza a livello nazionale, alcune città stanno prendendo iniziative per contrastare gli affitti eccessivi. Francoforte e Friburgo, ad esempio, stanno già agendo contro i proprietari che violano il blocco degli affitti. Queste città stanno portando i casi in tribunale e contattando direttamente i proprietari per far rispettare la legge. Anche a Berlino, nel prossimo futuro, potrebbero essere intraprese azioni legali di questo genere.

Le città che stanno prendendo queste misure stanno anche lavorando per aumentare la consapevolezza tra gli inquilini riguardo ai loro diritti. Campagne informative e servizi di consulenza sono stati messi in atto per educare gli affittuari sulle loro opzioni legali e su come possono difendersi da aumenti ingiustificati.

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