Deputato di Die Linke accusato di pedopornografia
A poche settimane dalle elezioni statali in Turingia, il partito Die Linke, attualmente al governo, si trova a far fronte a uno scandalo senza precedenti. Un deputato del partito, del quale non è stata rivelata, per ora, l’identità, è finito nel mirino della Procura di Erfurt con l’accusa di possesso di materiale pedopornografico. Questa grave accusa è stata formalizzata dopo che l’immunità parlamentare del deputato è stata revocata, permettendo così alle autorità di procedere con le indagini. Una volta ottenuta l’autorizzazione a procedere, le forze dell’ordine hanno condotto una perquisizione dell’ufficio del deputato situato all’interno del parlamento del Land, così come dei suoi due uffici elettorali situati nella regione orientale della Turingia e, naturalmente, della sua residenza. Durante queste operazioni, gli inquirenti hanno sequestrato numerosi elementi probatori.
Indignazione e incredulità: Die Linke reagisce alle indagini sul deputato
Le prime informazioni trapelate suggeriscono che il deputato sia sospettato di aver frequentato forum online dedicati alla pedopornografia e di aver salvato sui propri dispositivi contenuti illeciti. Nonostante l’identità del politico non sia stata resa nota, si sa che i suoi colleghi lo hanno descritto ai media come una persona che si è sempre presentata in maniera discreta e con modi amichevoli. È stato rivelato che il deputato era fra i candidati in corsa per la rielezione nelle imminenti consultazioni elettorali previste per il 1° settembre.
La notizia ha provocato una reazione di sconcerto e indignazione tra i vertici di Die Linke. Il Ministro Presidente del Land Bodo Ramelow, che è il candidato di punta del partito, ha espresso il suo “shock per le gravi accuse” e ha auspicato che la verità venga alla luce in modo rapido e completo. In attesa dei risultati delle indagini, Ramelow ha chiesto al deputato di sospendere tutte le sue funzioni e incarichi politici, preannunciando “dure conseguenze” nel caso in cui i sospetti dovessero trovare conferma. Anche il capogruppo Steffen Dittes e i presidenti del partito Ulrike Grosse-Röthig e Christian Schaft hanno manifestato il loro sconcerto e hanno richiesto al deputato di sospendere immediatamente tutte le sue attività all’interno del gruppo parlamentare e nella campagna elettorale.
Partito in crisi
Die Linke si trova in un momento particolarmente delicato della sua campagna elettorale per le regionali. Attualmente al governo in una coalizione di minoranza con SPD e Verdi, in uno dei Länder tedeschi nei quali le destre estreme raccolgono maggiori consensi. Il partito ha visto un drastico calo nei sondaggi rispetto ai risultati ottenuti cinque anni fa, scendendo dal 31% a percentuali che oscillano tra l’11 e il 14%. A complicare ulteriormente la situazione c’è l’ascesa del partito Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), che sta raccogliendo consensi tra il 20 e il 21%. In questo contesto, Die Linke sta concentrando tutte le sue energie sulla popolarità del suo candidato principale, Bodo Ramelow, sperando di invertire la tendenza negativa.
Mentre la campagna elettorale prosegue, l’attenzione è rivolta a come la Procura sia giunta a sospettare del deputato. Al momento, non sono stati divulgati dettagli sulle indagini, sulla pista che sia stata seguita per arrivare al deputato né sull’esito delle perquisizioni. Tuttavia, è noto che martedì mattina la commissione giustizia del parlamento della Turingia si è riunita in una seduta straordinaria specificamente per revocare l’immunità al sospettato e permettere l’avvio delle indagini. La riunione si è svolta in condizioni di massima sicurezza, con i parlamentari costretti a consegnare i loro cellulari per prevenire la diffusione di informazioni riservate. Subito dopo, sono state avviate le perquisizioni.