AperturaAttualità

Crisi affitti a Berlino: i Verdi propongono la “licenza per i proprietari”

Il tema più caldo, nel dibattito pubblico berlinese, è senza dubbio quello degli affitti. Il braccio di ferro fra diritto all’abitazione e alla stabilità per gli inquilini e interessi delle aziende e dei privati che possiedono gli appartamenti si fa sempre più intenso e, inevitabilmente, chiede risposte alla politica. Non che gli affitti non siano in crescita anche nel resto della Germania, ma la capitale, per più motivi, sta affrontando ormai un’autentica emergenza, che invita, se non a cambiare, almeno a rivedere in parte le regole del mercato. A questo proposito, i Verdi di Berlino hanno avanzato una proposta che avrebbe l’obiettivo di tutelare i diritti degli inquilini: l’introduzione di una “licenza di locazione” destinata ai grandi proprietari immobiliari. Il gruppo parlamentare dei Verdi prevede di presentare questa nuova legge in autunno, con l’obiettivo di stabilire criteri precisi e standard sociali che i locatori dovranno rispettare per poter affittare le loro proprietà in città.

La “licenza” riguarderebbe solo i proprietari di molti appartamenti

La proposta legislativa si rivolge specificamente ai proprietari che gestiscono un numero significativo di appartamenti, una soglia minima ancora da definire ma che si prevede possa oscillare tra gli 80 e i 100 alloggi. I requisiti imposti dalla legge sarebbero proporzionali alle dimensioni del portafoglio immobiliare del locatore, così da non equiparare i singoli proprietari o le piccole aziende ai grandi gruppi multinazionali. I piccoli proprietari, ovvero coloro che affittano solo uno o due appartamenti o che possiedono un singolo edificio, resterebbero esclusi da questa disposizione di legge, qualora il senato decidesse di approvare la proposta dei Verdi.

Gli obblighi: manugenzione, edilizia sociale, affitti trasparenti

Un esempio di come gli obblighi dei proprietari sarebbero disposti in modo proporzionale al loro patrimonio di alloggi riguarda la percentuale da destinare all’edilizia popolare. I Verdi prevedono che, per un patrimonio compreso tra le 1.000 e le 3.000 unità abitative, si richieda di destinarne almeno il 15% all’edilizia sociale, mentre, per i proprietari con un portfolio di oltre 3.000 unità, questa percentuale aumenterebbe al 25%.

Inoltre, i proprietari avrebbero sempre l’obbligo di effettuare una regolare manutenzione degli immobili.

La proposta di legge mira anche a introdurre norme per una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare berlinese. Tra queste, l’obbligo per i proprietari di dichiarare i prezzi a cui affittano gli appartamenti e l’indicazione di eventuali minacce di cessazione della locazione: tutte queste informazioni dovrebbero confluire in un registro degli affitti e degli alloggi. Lo scopo è, naturalmente, impedire pratiche mirate a “boicottare” i locatari allo scopo di farli andare via dai loro appartamenti (per esempio, lasciando cadere in rovina i palazzi e rendendoli inabitabili o insalubri), allo scopo di svuotare i fabbricati, per poi distruggerli e ricostruirli con caratteristiche che permettano di richiedere affitti più alti.

Secondo il capogruppo dei Verdi Werner Graf, il registro avrebbe il potenziale di ridurre i canoni di locazione, poiché includerebbe nel calcolo un numero maggiore di appartamenti rispetto all’attuale indice degli affitti. Quest’ultimo prende in considerazione solo gli aumenti in un periodo specifico, mentre il nuovo registro includerebbe anche i contratti di affitto molto vecchi e a basso costo, abbassando così il livello del canone comparativo di riferimento per le nuove locazioni. Già allo stato attuale delle cose, a Berlino potrebbero esserci diversi proprietari che chiedono canoni di locazione al di fuori dell’indice e che, per questo, potrebbero essere oggetto di cause legali.

Regole vincolanti e un’autorità di controllo

Per garantire il rispetto dei nuovi regolamenti, i Verdi propongono inoltre l’istituzione di un’autorità pubblica dedicata, con il compito di monitorare e far rispettare le regole. In assenza di vincolo giuridico, sostengono i promotori dell’iniziativa, sarebbe impossibile implementare le norme richiesta, poiché i tentativi passati avrebbero dimostrato che affidarsi alla “buona volontà” e all’autoregolazione da parte dei proprietari non porta nessun risultato concreto. Graf ha citato, a tale proposito, il recente caso di Vonovia, il più grande proprietario privato di Berlino, che ha praticato migliaia di aumenti di affitto del 15% in tre anni, nonostante avesse aderito all’alleanza fra proprietari e Senato, che prevedeva un tetto massimo dell’11% nello stesso periodo.

Graf ha espresso critiche anche nei confronti dell’attuale coalizione di governo CDU-SPD, accusandola di non fare abbastanza per proteggere i cittadini berlinesi dai costi sempre più elevati degli alloggi, dagli sfratti e dalla mancanza di alloggi sociali a lungo termine.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio