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Continua la crisi della Linke: Wissler e Schirdewan annunciano il ritiro

Janine Wissler e Martin Schirdewan, attuali leader della Linke, hanno recentemente annunciato il loro ritiro e non si candideranno nuovamente alla presidenza durante il congresso previsto per ottobre.

Continua la parabola discendente di un partito da tempo in crisi, tra contrasti interni, secessioni e percentuali che rischiano di non superare la soglia di sbarramento.

Il ritiro di Wissler e Schirdewan: ultimo capitolo della crisi del partito

La scelta di Wissler e Schirdewan è stata annunciata all’esecutivo domenica, durante una riunione, ed è stata in seguito motivata all’interno di un comunicato. “Mi rendo conto che in alcuni ambiti della Linke c’è il desiderio di un nuovo inizio e di nuove persone” ha dichiarato Wissler, mettendo il punto alla sua esperienza di co-leader.

Già agitato da crisi interne e incidenti di percorso, il partito arriva quindi a ridosso delle elezioni nella Germania orientale in pessima forma, con questa ennesima battuta di arresto. Nel 2022, c’erano già state le dimissioni di Susanne Hennig-Wellsow, all’epoca co-leader del partito insieme Wissler. Le ragioni addotte andavano dalla critica politica al riferimento a casi di presunti abusi di potere e “machismo tossico” legati alla Linke, soprattutto in Assia.

Sahra Wagenknecht Lederer 10% elettori musulmani
Sahra Wagenknecht arriva alla conferenza stampa di fondazione del suo nuovo partito, Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) a Berlino, Germania, 08 gennaio 2024. Photo credits: EPA-EFE/FILIP SINGER

A dare il vero colpo di grazia al partito, però, è stata la scissione di Sahra Wagenknecht, uscita dalla Linke insieme ad altri deputati per creare un nuovo soggetto politico che al momento sembra navigare con il vento in poppa, il BSW.

Specchio di una situazione non felice, sono anche i risultati deludenti delle recenti elezioni europee e i sondaggi sconfortanti specialmente nella vecchia roccaforte della Germania orientale, dove la Linke è stata cannibalizzata da AfD e persino dalla CDU. Questo, secondo Wissler dimostra “quanto sia difficile riconquistare la fiducia perduta e che abbiamo una lunga strada davanti a noi”.

La sinistra tedesca si trova ora di fronte alla sfida di rinnovarsi profondamente, sia a livello di leadership che di proposta politica. La domanda è se sia in grado di invertire questa brutta tendenza e rispondere in modo efficace alle esigenze e alle aspettative degli elettori.

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