Berlitaliani, Consigli su Berlino da gente che ci vive: Vittoria Lolli
Questa è una rubrica di consigli atipici su Berlino, nel senso che abbiamo fatto una serie di domande sulla città a italiani che ci vivono e che noi riteniamo molto interessanti. Hanno età e storie diverse e si muovono in vari ambiti professionali, ma sono tutti accomunati da un approccio originale alla vita e dalla loro profonda conoscenza di una città che cambia per ciascuno e alla fine è unica per tutti. Mettetevi comodi e rilassatevi, quindi. State per attraversare una Berlino diversa, la Berlino dei connazionali che ne conoscono ogni piega. Questa è Berlitaliani. Oggi parliamo con Vittoria Lolli.
Presentazione
Nome: Vittoria Lolli
Professione: Marketing Manager
Da quanto tempo sei a Berlino: tre anni
Cosa ami di Berlino
Il fatto che ogni quartiere sia una piccola città a sé, che lo scenario cambi sempre da un kiez all’altro. Riesci a vivere mille vite e mille mood diversi in una sola città.
Cosa odi di Berlino
Non credo nulla potrà mai battere l’odio viscerale che provo verso il BER, l’aeroporto di Berlino.
Posto preferito per mangiare
Non riesco a dirne uno, e quindi ne dico due: To The Bone per la selezione di carne più buona e accessibile provata finora a Berlino e Facciola, per quando ho voglia di tornare un po’ in Italia e passare una serata “in famiglia”. Con Auro, il proprietario, non puoi che sentirti a casa.
Posto preferito per rilassarsi (escluso il divano di casa!)
Sarà forse un po’ da hipster, ma mi viene in mente Shakespeare & Sons, un café in Warschauer Straße con cappuccini decisamente troppo costosi (maledetta gentrificazione), ma una vibe davvero bella. Ti siedi, ti bevi una cosa e leggi il tuo libro con vista Warschauer Str.
Posto per divertirti
Un posto in particolare mi ha sempre accolta con quello che mi piace chiamare “l’odore del venerdì sera” (= birre e sigarette). Parlo di un bar nel cuore di Neukölln, a due passi dalla pizzeria Gazzo, che per ben due anni, insieme al mio gruppo di amici, ho chiamato “Gazzo Bar”, per poi scoprire la scritta scolorita dagli anni e quasi illeggibile Zum böhmischen Dorf, il suo vero nome, ma ormai era troppo tardi. Gazzo Bar è il tipico smoking-bar berlinese: tavoloni di legno, candele sciolte su vecchie bottiglie di vino, luci rosse e personaggi dell’altro mondo.
Posto preferito per la cultura
Mi piace davvero tanto C/O Berlin, attaccato alla metro di Zoologischer Garten, per le sue mostre fotografiche contemporanee. Nello shop del museo, due anni fa, acquistai un puzzle di una (stranamente) coloratissima Berlino, lo completai e lo incorniciai. Ora è un pezzo fondamentale di casa mia.
Posto preferito per lo sport
Sono ormai una frequentatrice fissa di Beat81 (sì, quello dove se non ti scoppia il cuore non ti classifichi). Con l’abbonamento a Urban Sports riesco ad accedere a tantissimi studio di Beat81 sparsi per la città, che è anche un modo per scoprire aree e luoghi diversi ogni volta. I miei due preferiti sono a Paul-Lincke-Ufer e Gräfestraße.
Passeggiata ideale
La domenica. Si parte da Neukölln in bicicletta, passando per Weichselstraße, direzione Maybachufer e poi via lungo tutto il canale. Mi diverto ad osservare i passanti, o le persone sedute sul prato assorte nella lettura. Da quando ho conosciuto l’inverno qui, ho capito che godersi la domenica all’aperto non è una cosa da dare per scontata, quando hai così poche ore di luce per 9 lunghi mesi.
Distretto preferito
Friedrichshain ha il mio cuore, ma, da quando ci vivo, sto scoprendo Neukölln con occhi diversi e mi sorprende ogni giorno di più per le mille cose diverse-strane-interessanti che ha da offrire (un esempio: a Hermannstraße si possono ancora trovare döner a 2.50€, Neukölln resiste!).
Il luogo di Berlino dove hai vissuto il momento più bello (se ti va di raccontarcelo!)
A Friedrichstraße, il mio primo giorno del mio primo lavoro a Berlino, luglio 2021. Una sensazione unica che non riesco a descrivere, so solo che mi sentivo invincibile. Quella strada e quel momento preciso mi diedero una carica che non credevo di possedere. Come poi scrissi nei ringraziamenti della mia tesi magistrale: “A Berlino, per avermi concesso l’inizio di un grande futuro”.