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Berlino: e se le Galeries Lafayette diventassero una biblioteca?

Berlino ha detto addio alle Galeries Lafayette di Friedrichstraße, che chiudono definitivamente in un momento storico in cui il formato dei vecchi “grandi magazzini” sembra essere in crisi a livello globale. Su cosa debba sorgere al loro posto si sono formulate diverse ipotesi e, inevitabilmente, la risposta sembra destinata a inserirsi in un dibattito più ampio che coinvolge la capitale: che uso vuole fare Berlino dei suoi immobili e dei suoi spazi? In un momento di crisi abitativa, sociale, economica, a cosa si darà priorità? Evidentemente, tutte queste domande tendono a sollecitare risposte politiche, ma, nel caso delle Galeries Lafayette, la questione è prima di tutto finanziaria.

La proprietà dell’immobile, la società immobiliare statunitense Tishman Speyer, sembra avere già delineato un piano per il “dopo Lafayette”. Secondo quanto trapelato da fonti vicine alla società, si prevede una ristrutturazione dell’edificio che trasformerebbe lo spazio in un complesso multifunzionale. Il progetto includerebbe la creazione di uffici, ristoranti di tendenza e negozi al dettaglio. Questa trasformazione dovrebbe iniziare con i lavori previsti per il primo trimestre del 2025.

L’idea di Joe Chialo: un polo culturale per la città al posto delle Lafayette

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Joe Chialo. Foto: JennyMichaelis, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Tuttavia, il Senatore alla Cultura di Berlino Joe Chialo (CDU) ha in mente un destino diverso per l’ex tempio dello shopping. Da tempo, infatti, Chialo propone di trasformare l’edificio in un centro culturale di rilievo per la città, realizzando un sogno che Berlino coltiva da oltre un secolo. Il suo ambizioso progetto prevede di unificare le due sedi della Biblioteca Centrale e Statale (ZLB), che attualmente si trovano in due edifici distinti e che necessitano entrambi di significativi interventi di ristrutturazione (la Biblioteca della città di Berlino in Breite Straße a Mitte e l’Amerika-Gedenkbibliothek in Hallesches Ufer a Kreuzberg). L’idea è quella di creare un unico grande polo culturale che possa diventare un punto di riferimento per cittadini e turisti.

Nonostante l’entusiasmo del Senatore Chialo, i piani per la realizzazione di questo progetto culturale appaiono complessi e di difficile attuazione, in un momento in cui il Senato di Berlino deve ridurre le spese. Tuttavia, un portavoce di Tishman Speyer ha recentemente rivelato che l’ipotesi di trasformare l’edificio in una biblioteca non è stata scartata e che sono in corso trattative con l’ente di gestione immobiliare statale di Berlino.

Un problema di bilancio

Il principale ostacolo alla realizzazione del progetto, infatti, è di natura economica. La cifra richiesta da Tishman Speyer, che ammonta a 590 milioni di euro, comprende il valore del terreno, dell’edificio e dei finanziamenti necessari per la ristrutturazione. Chialo ha dichiarato che tale somma è eccessiva e che sarebbe necessario negoziare un prezzo inferiore, senza però fornire ulteriori dettagli su come si potrebbe arrivare a un accordo economicamente più sostenibile.

Il dibattito sul futuro dell’edificio progettato dall’archistar Jean Nouvel si inserisce in un contesto finanziario particolarmente delicato per la città di Berlino. La capitale tedesca sta affrontando un deficit di bilancio aggravato dagli effetti della pandemia e dalle ripercussioni economiche della guerra in Ucraina. Per far fronte a questa situazione, il Senato a guida CDU-SPD ha annunciato tagli significativi al bilancio, che ammontano a circa 3 miliardi di euro per l’anno 2024, con tagli di circa il 10% per quasi tutti i dipartimenti. Il dipartimento della cultura, guidato da Chialo, dovrà tagliare le spese per almeno 120 milioni di euro. In Senato, i Verdi e die Linke, che chiedono maggiore trasparenza e un bilancio suppletivo per fare chiarezza sulla situazione finanziaria e sulle decisioni della maggioranza.

È pensabile reperire le risorse necessarie per la realizzazione della biblioteca in uno scenario come questo? I detrattori del progetto sostengono di no, dal momento che la biblioteca, con l’accorpamento di quelle già esistenti, non sarebbe strettamente necessaria. Nel frattempo, il Senatore Chialo sta esplorando diverse possibilità per finanziare il progetto. Una delle opzioni considerate è quella di coinvolgere il settore privato attraverso partnership pubblico-privato. Questa strada, tuttavia, non trova il favore del partner di coalizione SPD, che ha in mente i fallimenti di iniziative simili negli anni ’90. Per i socialdemocratici, l’unico tipo di partecipazione privata accettabile è il mecenatismo, seguendo l’esempio della Elbphilharmonie di Amburgo.

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