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Berlino: e se in futuro si potesse nuotare nella Sprea?

A chi, vedendo le immagini degli atleti olimpionici che nuotano nella Senna, non è venuta voglia di fare lo stesso nella Sprea di Berlino? La domanda è retorica e la risposta è “a nessuno”, eppure esiste un progetto per fare in modo che il fiume che attraversa la capitale tedesca torni a essere balneabile. Fino a circa un secolo fa, per quanto l’idea possa apparirci assurda, era abbastanza normale nuotare nella Sprea, come del resto lo era nuotare nel Tevere e in tanti altri fiumi che oggi sono considerati assolutamente insalubri. L’ultimo stabilimento balneare fluviale fu chiuso nel 1925, quando i livelli di inquinamento resero impraticabile l’idea di fare il bagno nel fiume, ma oggi l’associazione Flussbad Berlin sta lavorando a un progetto di sviluppo urbano volto a permettere nuovamente la balneazione in un tratto di 1,9 km.

I piani prevedono la creazione di un’area di balneazione con accessi facilitati tramite apposite scale, ma anche zone di filtraggio dell’acqua e un sistema di monitoraggio che permetta di prevedere in quali giorni la qualità dell’acqua permette di nuotare nella Sprea senza rischi.

Previsti tre punti di accesso per nuotare nella Sprea

Ad oggi, nuotare nella Sprea non è tecnicamente vietato e forse non è neppure pericoloso quanto farlo nella Senna, ma è certamente sconsigliabile a causa di vari fattori, tra cui la scarsissima qualità dell’acqua e la mancanza di infrastrutture adeguate. Tuttavia, alcuni progressi significativi sono stati fatti: il finanziamento per la costruzione della scalinata “Schlossfreiheit” presso l’Humbolt Forum, uno dei tre punti d’accesso previsti per il progetto Flussbad, ha superato un importante ostacolo in Senato. La realizzazione di questa infrastruttura è attesa entro il 2026. Gli altri due punti di ingresso dovrebbero sorgere presso la sede dell’ex Consiglio di Stato della DDR e il Bode Museum.

La qualità dell’acqua: livelli di batteri superiori ai limiti

Il principale scoglio che il progetto deve ancora superare, oltre alla mancanza di infrastrutture come spogliatoi e docce, resta però la qualità dell’acqua. In caso di forti piogge, la rete fognaria della città tracima, riversando nel fiume un mix di acqua piovana e reflui non trattati. I livelli di batteri come l’Escherichia Coli e gli enterococchi intestinali possono allora superare di 100 volte i limiti di balneabilità. Se si vorrà rendere balneabile l’acqua del fiume, si renderanno necessarie strutture di filtraggio imponenti ma, rassicurano i rappresentanti di Flussbad Berlin, il processo dovrebbe essere più semplice e molto meno costoso rispetto a quello della Senna (si parla di poco più di 60 milioni di Euro, contro gli 1,4 miliardi spesi in Francia).

C’è da dire che i berlinesi non hanno mai usato la Sprea prevalentemente per nuotare. Storicamente è stato soprattutto un fiume navigabile, utilizzato per le rotte commerciali che attraversavano la città. A metà Ottocento, non mancavano gli stabilimenti balneari comunali, simili a quelli che oggi si trovano vicino a molti laghi della regione.

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