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Pensioni in Germania più basse della media europea: colpa dei contributi?

Le pensioni continuano a essere un tasto dolente in Germania: secondo le statistiche ufficiali rilasciate dal governo tedesco, una persona su cinque, dopo aver versato i contributi per un periodo di almeno 45 anni, si ritrova a percepire una pensione che non supera i 1.200 euro al mese.

Analizzando i numeri in dettaglio, si scopre che, dei 5,40 milioni di pensionati che hanno versato regolarmente i contributi per la previdenza sociale per 45 anni, più di un milione riceve una pensione mensile inferiore alla soglia sopra indicata. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nei Länder orientali del paese.

Pensioni più basse all’est dopo 45 anni di contributi. Ma la media complessiva cambia

La pensione media nazionale si attesta sui 1.604 euro. Tuttavia, si registra una marcata disparità tra le due parti del paese, con una media di 1.663 euro all’ovest e appena 1.471 euro all’est. Tra gli stati che si distinguono per le prestazioni previdenziali più elevate troviamo Amburgo e il Nord Reno-Westfalia, mentre la Turingia si posiziona all’ultimo posto con una pensione media di soli 1.437 euro. La situazione cambia, però, se si considerano tutte le pensioni medie e non solo quelle dopo 45 anni di contributi. In questo caso, si scopre che le mensilità sono in media più alte all’est che all’ovest, perché qui molte persone hanno lavorato più a lungo, soprattutto le donne.

Wagenknecht chiede una riforma di tipo “austriaco”, con contributi obbligatori anche per i liberi professionisti

Le ragioni di questo stato di cose sono varie e complesse. In primo luogo, alla media contribuiscono i lavoratori autonomi, i dipendenti pubblici e le casalinghe, molti dei quali arrivano alla pensione avendo versato contributi per periodi limitati. Inoltre, molte donne hanno avuto carriere lavorative discontinue o hanno lavorato part-time, il che ha comportato una riduzione dei contributi versati. Il Ministero del Lavoro tedesco ha tuttavia sottolineato che il livello della pensione non è sempre indicativo del reddito complessivo degli anziani, i quali spesso possono contare su altre fonti di reddito.

Sahra Wagenknecht, leader di BSW, ha espresso un giudizio severo nei confronti di questi dati, criticando l’inadeguatezza del sistema pensionistico tedesco e sollecitando un intervento di riforma che prenda spunto dal modello austriaco.

Il confronto con l’Austria è particolarmente istruttivo. I pensionati austriaci con almeno 45 anni di contributi, infatti, godono di pensioni mediamente superiori di circa 800 euro rispetto ai loro omologhi tedeschi. Questo è il risultato di una riforma pensionistica che si è sviluppata nell’arco di vent’anni e che ha introdotto l’obbligo di versamento dei contributi per la quasi totalità dei lavoratori, inclusi i dipendenti statali, con aliquote contributive più elevate rispetto a quelle tedesche. In Austria, inoltre, il diritto alla pensione matura dopo 15 anni di contributi, a differenza dei 5 anni minimi richiesti in Germania. Secondo Wagenknecht, il  Bundestag dovrebbe quanto prima lavorare all’introduzione dei versamenti pensionistici obbligatori anche in Germania – come avviene, appunto, in Austria, ma anche in Italia.

Il sistema pensionistico tedesco, quindi, si mostra carente se confrontato con gli standard europei. Una realtà

Il problema delle pensioni: una sfida cruciale per la Germania

La situazione delle pensioni in Germania è ulteriormente complicata dalla struttura demografica del paese, con una popolazione che invecchia e quindi include sempre meno persone in età da lavoro. Questo squilibrio mette sotto pressione il sistema pensionistico, che si basa sul principio di ripartizione, dove i lavoratori attivi finanziano le pensioni di chi è in pensione. Con un numero sempre minore di contribuenti e un aumento dei beneficiari, il sistema rischia di diventare insostenibile nel lungo termine.

Per affrontare queste sfide, alcuni esperti suggeriscono di aumentare l’età pensionabile, incentivare il lavoro tra gli anziani e promuovere l’immigrazione qualificata per sostenere la forza lavoro. Altri propongono di riformare il sistema di calcolo delle pensioni, introducendo meccanismi di solidarietà intergenerazionale più efficaci e garantendo un livello minimo di pensione per prevenire il rischio di povertà tra gli anziani.

La Germania si trova di fronte a una sfida cruciale: riformare il proprio sistema previdenziale in modo da garantire sicurezza e dignità ai suoi cittadini anziani, preservando al contempo la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

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