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Missili Usa in Germania. Mosca: “La nostra risposta sarà militare”

A partire dal 2026, gli Stati Uniti dispiegheranno missili da crociera a lungo raggio sul suolo tedesco, tra cui SM6, Tomahawk e alcuni sistemi ipersonici che sono ancora in fase di sviluppo.

Gli armamenti verranno collocati presso la Multi-Domain Task Force situata a Wiesbaden, in Assia. Questa task force è stata concepita per aumentare l’efficacia militare delle forze NATO in Europa, in tutti i domini di conflitto: terrestre, aereo, marittimo, spaziale e cibernetico.

Dal 2026, gli USA dispiegheranno missili a lungo raggio in Germania

L’iniziativa è stata annunciata da Washington e Berlino in una dichiarazione congiunta, rilasciata in occasione dell’ultimo vertice della NATO a Washington. Il piano prevede che inizialmente si proceda con “dispiegamenti episodici” nel corso del 2026, per poi arrivare, gradualmente, a uno “stazionamento duraturo”.

L’obiettivo dichiarato della manovra è dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e di fornire un contributo alla cosiddetta “deterrenza integrata europea“.

Il presidente Biden: “La NATO difenderà ogni centimetro del suo territorio”. Mosca: “La nostra risposta sarà militare

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ribadito che la NATO “può difendere e difenderà ogni centimetro del suo territorio”, lanciando un appello agli alleati affinché incrementino la produzione di materiale bellico per stare al passo con le capacità militari della Russia.

In questa direzione, gli armamenti di cui parliamo si distinguono per la loro gittata nettamente superiore rispetto ai missili da terra attualmente disponibili in Europa: si va dai 240-460 km di gittata degli SM6 ai 1300-2500 km dei Tomahawk, a seconda della variante in uso.

Il dispiegamento di simili armi a medio raggio era stato vietato dal Trattato sulle Forze Nucleari a Raggio Intermedio (INF) del 1987, che aveva lo scopo di frenare l’escalation bellica tra gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica. Tuttavia il trattato è venuto meno nel 2019, dopo che gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di violare gli accordi con lo sviluppo del missile 9M729 e hanno quindi fatto venire meno anche il loro impegno.

Intanto, Mosca ha già reagito all’annuncio con una dichiarazione del viceministro degli esteri Sergei Ryabkov, che ritiene che il Pentagono sia determinando un’escalation che mira a danneggiare la sicurezza della Federazione Russa. “Senza nervi, senza emozioni, svilupperemo, prima di tutto, una risposta militare alla nuova minaccia” ha aggiunto Ryabkov.

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