“Mi ricandido a cancelliere”: Scholz ignora i sondaggi e c’è chi lo paragona a Biden
Olaf Scholz ha recentemente espresso la sua intenzione di ricandidarsi come cancelliere alle prossime elezioni. L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa che segna l’inizio della pausa estiva.
Il politico dell’SPD non sembra avere dubbi, nonostante il partito non l’abbia ancora ufficialmente candidato e nonostante i sondaggi mostrino una forte delusione sia nei confronti dei socialdemocratici che dell’intera coalizione di governo.
Scholz si ricandida a cancelliere e ignora i sondaggi sfavorevoli
A Scholz è stato addirittura chiesto se non volesse seguire l’esempio di Joe Biden e annunciare la decisione di non ricandidarsi. “Grazie per la domanda estremamente gentile e amichevole” ha risposto il cancelliere, tagliando corto.
Il capo dell’esecutivo tedesco, insomma, si mostra determinato a continuare il suo lavoro alla guida del Paese. D’altra parte, però, sicuramente punta anche a rafforzare la fiducia degli elettori, “puntellando” soprattutto quegli aspetti della sua politica che sono stati maggiormente criticati. A proposito della politica di immigrazione del governo, ad esempio, ha annunciato l’attuazione di quei cambiamenti promessi già dopo l’attacco con il coltello avvenuto a Mannehim e costato la vita a un giovane poliziotto.
Agevolazione degli espulsioni: Afghanistan e Siria in primo piano
“Effettueremo espulsioni, soprattutto di criminali, in Afghanistan, ma anche in altri Paesi, come la Siria, e ci stiamo preparando perché questo accada davvero” ha spiegato il cancelliere, aggiungendo che il governo sta lavorando per garantire presto informazioni chiare sulle espulsioni effettuate.
In questo chiaro va considerata anche la recente sentenza del Tribunale di Münster, che ha revocato la protezione sussidiaria concessa ai rifugiati siriani, dichiarando che in Siria non esiste più, ormai, una minaccia “grave e individuale alla vita o all’integrità fisica dei civili” nel contesto di un “conflitto armato interno”. Questo potrebbe quindi rendere più facile il rimpatrio dei rifugiati siriani che commettono reati.
“Possiamo scegliere chi viene in Germania? Certo, la Germania ha bisogno di lavoratori provenienti da altri Paesi” ha ribadito Scholz. Ha però precisato che deve trattarsi di persone in grado di integrarsi bene, che abbiano delle competenze, che vogliano impegnarsi ed essere diligenti. “Questo ci ha salvato, negli ultimi decenni, e può stabilizzarci anche in futuro, a differenza di altri Paesi” ha commentato. Ha però aggiunto se la Germania può scegliere chi accogliere, ha anche il diritto di stabilire chi non può restare, soprattutto se commette reati. “Apertura e chiarezza vanno di pari passo” ha chiosato.
Il bilancio: un problema “risolvibile”?
Per quanto riguarda il complesso tema del bilancio, non sono poche le questioni finanziarie che la Germania dovrà gestire nei prossimi anni. Il bilancio previsto per il 2025, ad esempio, presenta un deficit miliardario che il governo dovrà colmare, ma Scholz ritiene che il problema sia “risolvibile”.
Ritiene inoltre di essere già arrivato lontano insieme al vice cancelliere Robert Habeck (Verdi) e al ministro delle finanze Christian Lindner (FDP), dopo settimane di lotta per chiudere un deficit finanziario di decine di miliardi.
La “deterrenza per la pace” di Scholz
Il cancelliere ha infine commentato il progetto di dislocazione in Germania di armi statunitensi a lunga gittata, ribadendo il suo pieno supporto. Secondo il Cancelliere, la decisione serve a “evitare che si verifichi una guerra” e ritiene indispensabile un’azione come quella già annunciata a giugno. “Tutti noi desideriamo vivere nuovamente in un mondo in cui il controllo degli armamenti abbia un’importante significato, ma ora si tratta di garantire la nostra sicurezza. Anche attraverso la necessaria deterrenza” ha aggiunto il cancelliere.