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Le palafitte sul lago di costanza: un viaggio nella preistoria

Se doveste vedere solo la foto qui sopra, senza nessun’altra informazione, pensereste mai che si tratti di una località in Germania? Siamo abituati a vedere questo tipo di costruzioni soprattutto nei depliant pubblicitari di alcune località di vacanza nell’Oceano Indiano o in quello Pacifico. E invece no, qui ci troviamo in Germania, per la precisione sul lago di Costanza, che bagna la Svizzera tedesca e meridionale, l’Austria, il Liechtenstein e le regioni della Baviera e del Baden-Wüttemberg. E le palafitte che è possibile visitare oggi non sono residenze di lusso per turisti, ma ricostruzioni di insediamenti del Neolitico e dell’Età del Bronzo (V-I millennio a.C.), i cui reperti sono stati individuati nel lago e che oggi vengono studiate e anche raccontate in un apposito museo. 

Foto: ©Pfahlbauten

La conservazione dei reperti e la ricostruzione delle palafitte

Grazie una serie di particolari e fortunate condizioni chimiche del lago, che hanno permesso una straordinaria conservazione dei materiali organici, gli scavi archeologici di questi insediamenti hanno portato alla luce reperti come travi di legno, strutture intrecciate, stoffe in fibra vegetale, semi, frutta ed utensili in ceramica e legno, che oggi ci permettono di conoscere molto di più sulle civiltà che crebbero e prosperarono in questa zona.

Le prime palafitte di questa zona sono venute alla luce per caso nel 1854, durante la costruzione delle fondamenta di un ponte nei pressi di Zurigo. Gli elementi recuperati in quell’occasione si rivelarono essere i resti di antichissime case sull’acqua, risalenti addirittura al Neolitico. Da allora, si avviarono numerosi studi e ricerche, soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove sono presenti tantissimi laghi e paludi.

Oggi si conoscono circa 2.000 siti di palafitte in sei paesi (Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia), per questo motivo nel 2011 l’UNESCO ha dichiarato 111 siti di palafitte intorno alle Alpi come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tra questi figurano anche 9 insediamenti situati lungo la sponda tedesca del lago di Costanza.

Il Museo delle Palafitte di Unteruhldingen

Proprio a queste antiche costruzioni è dedicato il Pfahlbaumuseum (Museo delle palafitte) di Unteruhldingen, un piccolo comune tedesco sulla sponda settentrionale del lago di Costanza. Si tratta di un museo a cielo aperto che, da oltre un secolo, permette al pubblico di accostarsi a questo aspetto affascinante della nostra preistoria. Qui, passeggiando sulle suggestive passerelle sul lago, è possibile osservare da vicino e anche dall’interno la ricostruzione di 23 abitazioni lacustri dell’Età della Pietra e del Bronzo. Le palafitte sono state realizzate sulla base dei risultati di importanti campagne di scavo effettuate nella zona del Lago di Costanza dal 1929 al 2002.

Wildes Ried presso Bad Schussenried. Prime ricostruzioni di palafitte 1919/1920. A destra il Prof. R. R. Schmidt, direttore dell’Istituto di ricerca preistorica di Tubinga. Al centro, con il cappello, l’archeologo Dr. H. Reinerth, poi direttore del museo. Foto: © Pfahlbauten

Inoltre, nel parco archeologico sono presenti diversi edifici espositivi con sale museali, laboratori e aule didattiche, per approfondire la conoscenza di questi insediamenti preistorici. Ci sono anche aree picnic ed un punto ristoro, il che rende questo sito archeologico particolarmente adatto per escursioni di una giornata, con tutta la famiglia. Chi vuole continuare ad esplorare il lago, inoltre, può raggiungere facilmente l’imbarcadero per una gita in barca o battello. 

Foto: © Pfahlbauten/F. Müller

Il museo è stato più volte premiato per i suoi programmi educativi innovativi e la spettacolare offerta per famiglie e bambini. Oltre a visitare le 23 palafitte, perfettamente ricostruite, qui è anche possibile assistere a tour guidati che illustrano le tecniche di costruzione e permettono di farsi un’idea di come dovesse scorrere la vita delle popolazioni locali, in questa baia naturale paradisiaca, fra i 3.000 e i 6.000 anni fa.

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