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Il prezzo dell’olio d’oliva si impenna in Germania. Ma l’inflazione cala

I consumatori tedeschi non hanno avuto modo di ascoltare e commentare le dichiarazioni del Ministro dell’agricoltura italiano Lollobrigida su quanto non ci sia nulla di male nel rincaro del prezzo dell’olio d’oliva e su come 30 Euro alla bottiglia sia una cifra perfettamente accettabile. Forse per questo continuano a lamentarsi degli aumenti di alcuni beni specifici, nonostante un calo generale dell’inflazione.

Il fenomeno, naturalmente, è europeo o mondiale, a seconda del prodotto in questione, e interessa diversi servizi e beni di consumo. In Germania, l’inflazione è calata al 2,2% su base annua nel mese di giugno, tuttavia, secondo quanto riportato dai dati dell’Ufficio federale di statistica, alcuni prodotti hanno subito rincari molto più elevati rispetto alla media nazionale.

Il prezzo dell’olio d’oliva è cresciuto di quasi il 50% in un anno. Più caro anche il cioccolato

Nel dettaglio, il settore alimentare ha registrato variazioni di prezzo notevoli. In particolare, il prezzo dell’olio d’oliva ha visto un’impennata del 47% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con prezzi che raramente scendono sotto i 12 Euro al litro. Altri prodotti, come cioccolato, zucchero, marmellata e miele hanno subito aumenti, con variazioni di prezzo che si collocano tra il 6% e l’11%. In controtendenza, alcuni beni alimentari hanno conosciuto un calo dei prezzi: è il caso dei prodotti lattiero-caseari, che sono diventati più accessibili, con una diminuzione media nel prezzo pari al 3%.

In crescita anche i costi dei servizi

Anche il settore dei servizi è stato colpito pesantemente dal caro prezzi. Le assicurazioni hanno visto un incremento medio del 12%, un dato che incide sensibilmente sulle spese annuali di tutte le famiglie. Anche il settore della ristorazione e dell’ospitalità ha subito aumenti: un pasto al ristorante, oggi, costa il 7% in più rispetto all’estate del 2023, mentre un soggiorno in hotel è più caro, in media, del 5%. Gli affitti, altro elemento cruciale nel bilancio delle famiglie, hanno contribuito all’inflazione dei servizi con un aumento del 2,2%. Per contro, ci sono anche servizi che sono calati di prezzo, come nel caso dei biglietti aerei internazionali, che costano, in media, il 6,4% in meno.

Sul versante energetico, la situazione è leggermente diversa. Complessivamente, si è registrato un calo dei costi del 2,1%. Articoli come la legna da ardere, i pellet di legno, l’elettricità e il gas naturale hanno visto una riduzione dei prezzi, con ribassi che hanno raggiunto il 14% (nel caso della legna da ardere, che è calata più di tutti gli altri combustibili). Per contro, il teleriscaldamento ha subito un aumento del 28%, mentre l’olio combustibile ha visto un incremento dell’8%.

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