Germania: 5.000€ di multa agli antiabortisti che molestano le donne davanti ai consultori
In Germania non sarà più consentito agli antiabortisti mettere in atto operazioni di disturbo davanti alle cliniche dove si praticano le interruzioni di gravidanza e ai consultori, molestando sia le donne che vi entrano come utenti sia il personale che lavora in queste strutture. Il governo tedesco ha approvato venerdì una misura legislativa per regolamentare le manifestazioni anti-aborto, in particolare quelle che si svolgono nelle immediate vicinanze dei consultori e degli ospedali. Questa nuova legge, che rappresenta un emendamento a una norma già esistente, è stata concepita per contrastare le azioni di disturbo e intimidazione che molte donne incinte hanno subito negli ultimi anni, mentre tentavano di accedere a tali strutture sanitarie. Inoltre, nell’ultimo anno, anche i medici hanno chiesto al governo di agire, per difenderli dai continui attacchi degli antiabortisti radicali.
Fino a 5.000 Euro di multa per gli antiabortisti che molestano pazienti e personale delle cliniche
La legge prevede sanzioni pecuniarie per coloro che si rendono responsabili di molestie nei confronti di chi cerca di accedere alle strutture o che, addirittura, tentano di ostacolare l’accesso alle stesse. In particolare, è stata stabilita una multa che può arrivare fino a 5.000 euro per chi si rende colpevole di tali azioni.
La nuova normativa introduce un’area di rispetto, estesa per 100 metri, che circonda gli ingressi delle cliniche, degli ambulatori e dei consultori dove si offre consulenza e assistenza per l’interruzione volontaria di gravidanza. All’interno di questa zona, che funzionerà come area cuscinetto, saranno vietate determinate forme di protesta da parte degli antiabortisti. Le restrizioni comprendono il divieto di ostacolare fisicamente l’ingresso o l’uscita dalle strutture, di avvicinarsi alle donne incinte e tentare di interagire con loro contro la loro volontà, di intimidirle o di tentare di dissuaderle dall’abortire attraverso qualsiasi forma di pressione sia psicologica che fisica. Allo stesso modo, è vietato tentare di impedire al personale delle strutture di accedervi per svolgere il proprio lavoro o anche solo di dissuadere i dipendenti dal fornire le prestazioni relative all’interruzione di gravidanza.
L’emendamento è stato sostenuto da tutti i partiti di governo e avversato solo dall’Unione e da AfD. Non sono mancate, durante il dibattito al Bundestag, dichiarazioni accese, Katrin Helling-Plahr, portavoce per la politica legale del gruppo parlamentare FDP, ha dichiarato che deve essere compito dello Stato sostenere le donne, i partner e le famiglie in queste situazioni difficili e che “questo include anche la garanzia che possano visitare i consultori, gli ambulatori e le cliniche senza essere molestate e soggette ai comportamenti abusanti dei cosiddetti attivisti pro-vita”. Secondo i cristiano-democratici, la legge sarebbe troppo severa e il divieto generalizzato sarebbe ingiustificato. Beatrix von Storch (AfD) ha dichiarato di ritenere che il problema che la legge si prefigge di risolvere sia “inventato”, che le molestie davanti alle cliniche non sussistano e ha accusato il governo di prendere di mira i cristiani e gli attivisti antiabortisti in nome di una presunta “ideologia verde totalitaria”.
La legge sull’aborto in Germania
La legge, al termine della discussione, è stata approvata con un ampio margine di voti favorevoli: 381 parlamentari hanno espresso il loro sostegno, mentre 171 hanno votato contro.
È importante sottolineare che l’aborto, in Germania, rimane soggetto a una normativa rigorosa. Tecnicamente, è illegale in base all’articolo 218 del Codice Penale, ma è non perseguibile se avviene entro la dodicesima settimana di gestazione. Si applicano eccezioni per le interruzioni di gravidanza successive a tale limite solo in casi particolari, in cui l’aborto si renda necessario per motivi di salute o in situazioni di grave rischio per la madre.