Dove si pagano gli affitti più alti in Germania
Di recente, sono stati pubblicati i risultati del censimento 2022 in Germania – na abbiamo parlato a proposito del numero dei residenti di Berlino, che si è scoperto più basso del previsto. Un altro dato interessante, emerso da questa casta indagine statistica, riguarda la situazione abitativa media dei tedeschi, che prende in considerazione elementi come le dimensioni degli appartamenti, i sistemi di riscaldamento utilizzati e i livelli degli affitti, ovvero dove si trovino gli affitti più alti in Germania, dove i più abbordabili e così via.
Nel dettaglio, dal 2011 al 2022, si è registrato un incremento di 2,5 milioni nel numero di appartamenti, che ora raggiungono un totale di 43,1 milioni. La superficie media per unità abitativa ha visto un aumento di 3 metri quadrati, attestandosi a 94 mq. Tale crescita è stata più marcata negli stati orientali, come la Sassonia, la Sassonia-Anhalt e la Turingia, dove l’incremento medio è stato di 5 mq. In contrasto, nelle metropoli di Berlino e Amburgo, l’aumento delle dimensioni medie degli appartamenti è stato più contenuto. Nonostante ciò, si osserva che negli ex stati della Germania Est, gli appartamenti tendono ad essere più piccoli: ad esempio, in Sassonia la superficie media è di 79,1 mq, mentre nella Renania-Palatinato si raggiunge una media di 107,7 mq.
Gli affitti più alti in Germania? Amburgo, Monaco, Francoforte e Stoccarda
Analizzando i dati relativi agli affitti, emerge che il costo medio netto per metro quadro (il cosiddetto Kaltmiete) è di 7,28 euro. Il Land con gli affitti più accessibili è la Sassonia-Anhalt, dove il prezzo medio è di soli 5,38 euro per metro quadro. Al contrario, Amburgo si posiziona come il Land con gli affitti più elevati (Amburgo, come Berlino, è una città-Stato e quindi fa Land a sé), con una media di 9,16 euro per metro quadro, seguita Baviera, Assia e Baden-Württemberg. Nelle grandi città, come Monaco, Francoforte e Stoccarda, gli affitti superano la soglia dei 10 euro per metro quadro. Berlino, con un costo medio di 7,67 euro per metro quadro, si colloca in una fascia intermedia. Tra le località più convenienti dal punto di vista degli affitti figurano Hagen e Chemnitz.
Riscaldamento: è ancora soprattutto a gas
Per quanto concerne il riscaldamento, il gas rimane la fonte energetica più diffusa, utilizzata dal 56% delle abitazioni. Il petrolio, con una percentuale del 19%, e il teleriscaldamento, con il 15%, seguono nelle preferenze. È interessante notare che solo il 4% delle case utilizza combustibili solidi come legna o pellet, mentre una minoranza, pari al 3%, sfrutta fonti rinnovabili come l’energia solare, la geotermia o le pompe di calore. Le differenze regionali in questo ambito sono notevoli: il Nord e l’Est della Germania tendono a fare un uso inferiore alla media del gasolio per il riscaldamento. Invece, in regioni come l’Assia, la Renania-Palatinato, il Baden-Württemberg, la Baviera e il Saarland, oltre un quarto delle abitazioni è riscaldata a gasolio.
Il censimento del 2022, che inizialmente era stato programmato per il 2021 ma poi rinviato a causa della pandemia di COVID-19, ha visto la partecipazione di circa 10,3 milioni di cittadini tedeschi. Il periodo di raccolta dati si è esteso da maggio 2022 fino a gennaio 2023. Questo ampio intervallo temporale ha permesso di raccogliere informazioni dettagliate e di garantire l’accuratezza dei dati. Tutti i risultati del censimento sono stati resi disponibili gratuitamente online. Il prossimo censimento in Germania è previsto per il 2031 e si prevede che continuerà a fornire informazioni preziose per comprendere le dinamiche demografiche e sociali del paese.