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Chiusi il Centro Islamico di Amburgo e la Moschea Blu

Cresce la tensione fra Germania e Iran, dopo che il Ministero degli Interni tedesco ha vietato il Centro islamico di Amburgo (IZH) e tutte le sue sotto-organizzazioni, chiudendo anche la celebre “Moschea Blu” dell’Imam Ali, considerata un’emanazione pressoché diretta del governo di Tehran. Questa azione, messa in atto mercoledì, ha suscitato una risposta immediata dall’Iran, che ha convocato l’ambasciatore tedesco per discutere la situazione. La decisione del governo tedesco è stata seguita da un’operazione di polizia di vasta portata, svoltasi mercoledì 24 luglio, durante la quale sono state perquisite ben 53 proprietà collegate all’IZH in otto diversi Länder tedeschi. Tra i luoghi ispezionati, spicca proprio la Moschea Blu, che è un punto di riferimento per la comunità sciita locale.

Le operazioni di polizia non si sono limitate alla sola Amburgo, ma si sono estese anche ad altre aree. A Berlino, per esempio, il Centro islamico di Tempelhof è stato oggetto di perquisizioni, così come tre appartamenti privati. A Monaco di Baviera, gli agenti hanno fatto irruzione nella sede dell’Associazione islamica bavarese e nelle abitazioni dei suoi dirigenti. In totale, le perquisizioni hanno interessato 53 proprietà ad Amburgo, Brema, Bassa Sassonia, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Assia, Nord Reno-Westfalia e Baviera.

L’obiettivo primario di queste azioni era quello di sequestrare beni e raccogliere prove che potessero supportare la decisione di sciogliere l’organizzazione. Se il bando dell’organizzazione diventerà definitivo, la proprietà sulla quale sorge la moschea diventerà proprietà federale. L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha classificato l’associazione che gestisce la moschea come estremista e controllata dall’Iran.

Faeser: “Il Centro Islamico di Amburgo promuove un’ideologia totalitaria”

La ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser (SPD) ha motivato questa decisione, dichiarando che l’IZH promuove in Germania un’ideologia islamista e totalitaria che affonda le sue radici nella Rivoluzione iraniana, un’ideologia che si pone in netto contrasto con i valori dei diritti umani e con i principi dello Stato democratico, oltre a propagandare posizioni fortemente antisemite. Faeser ha sottolineato che, sebbene il provvedimento miri a chiudere quattro moschee sciite, non intende in alcun modo ostacolare la pratica pacifica della fede islamica.

Il sindaco di Amburgo, Peter Tschentscher (SPD), ha espresso il suo pieno sostegno alla chiusura del Centro Islamico di Amburgo, ritenendola un’azione positiva per la comunità cittadina in generale. Ha ribadito con forza che l’islamismo radicale e l’antisemitismo non trovano e non devono trovare alcun spazio nella città anseatica, famosa per la sua storia di tolleranza e inclusione. Il senatore Andy Grote (SPD) ha descritto l’azione come un duro colpo inferto all’estremismo islamico, enfatizzando l’impegno della Germania, in quanto Stato di diritto, nella lotta contro i nemici della democrazia.

I rapporti dell’IZH con l’Iran

L’IZH è da tempo considerato un importante centro di propaganda per il regime iraniano all’interno dell’Europa. Da anni, molte voci si sono levate chiedendo la sua chiusura, sostenendo che l’organizzazione rappresenta gli obiettivi della rivoluzione islamica, che sono in aperto conflitto con l’ordine costituzionale tedesco. L’organizzazione è accusata, fra le altre cose, di aver esaltato le azioni violente di organizzazioni terroristiche come Hamas e sostenuto organizzazioni terroristiche vietate come Hezbollah. L’associazione IZH è stata fondata nel 1953, finanziata all’epoca da esuli iraniani. I suoi legami con l’Iran sono considerati stretti, soprattutto dopo che l’attuale regime teocratico è andato al potere a Teheran dopo il 1979. L’Ufficio di Amburgo per la protezione della Costituzione monitora l’IZH dal 1993 e classifica l’associazione come islamista, in quanto rappresenta l’ideologia fondamentalista del regime dei mullah iraniani. Secondo l’Ufficio per la protezione della Costituzione, si tratta di un “avamposto di Teheran vincolato da istruzioni.

In attesa di ulteriori sviluppi e decisioni, la Moschea Blu dovrà essere protetta da eventuali atti vandalici.

La decisione di vietare l’IZH e le sue sotto-organizzazioni è stata presa dopo un’attenta valutazione delle attività dell’organizzazione, che secondo il governo tedesco, non si limitano alla pratica religiosa, ma si estendono a una serie di azioni che possono essere considerate una minaccia per la sicurezza nazionale. La comunità sciita in Germania, che conta migliaia di fedeli, si è trovata al centro di un dibattito che va ben oltre la questione religiosa. La chiusura delle moschee e delle organizzazioni collegate all’IZH ha sollevato questioni importanti riguardo alla libertà di culto, all’integrazione delle minoranze e alla lotta contro l’estremismo. Mentre alcuni vedono nel provvedimento un passo necessario per la sicurezza, altri temono che possa alimentare sentimenti di alienazione e di incomprensione nei confronti della comunità sciita.

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