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Berlino, dipendente trans vs McDonald’s. Negato uso spogliatoi femminili: si andrà a processo

Kylie, una donna transgender di 27 anni che lavora per una filiale di McDonald’s a Berlino, ha deciso di avviare un’azione legale contro il colosso della ristorazione, perché ritiene di essere stata vittima di discriminazione.

Un’udienza di conciliazione tenutasi davanti alla giudice Kerstin Mihe si è conclusa con un nulla di fatto. Di conseguenza si andrà a processo.

Dipendente transgender di McDonald’s lamenta discriminazione sul lavoro

Kylie è diventata parte del team di McDonald’s nel 2019 e nel 2020 ha iniziato a identificarsi come donna. Solo nel luglio del 2023, tuttavia, lo ha dichiarato pubblicamente, ha cominciato a indossare esclusivamente abiti femminili e ha chiesto di essere chiamata e trattata in conformità con la sua identità di genere.

Al lavoro, ha quindi iniziato a usare lo spogliatoio delle donne, ma, circa cinque mesi dopo, l’uso di questo spazio le è stato negato perché alcuni dipendenti avrebbero espresso disagio. Le è stato quindi suggerito di cambiarsi in uno spazio separato, ma Kylie non ha accettato, trovando questa soluzione discriminatoria.

Nessun accordo nell’udienza di conciliazione: verso il processo

Nonostante un tentativo di mediazione tenutosi, il 25 giugno, davanti al tribunale del lavoro di Berlino, le parti non sono riuscite a raggiungere un’intesa.

Kylie ha espresso il desiderio di continuare a lavorare per McDonald’s, nonostante le difficoltà incontrate. Da parte sua, l’avvocata di McDonald’s ha dichiarato che l’azienda concorda. “Non deve andarsene. Stiamo già risolvendo il problema in modo che la ricorrente si senta a suo agio” ha sottolineato. Non sono però stati forniti dettagli concreti su quale sia la soluzione considerata dall’azienda. 

Dal canto suo, l’avvocata di Kylie ha fatto appello alla legislazione europea vigente con queste parole: “Secondo la legge europea, una donna transgender è una donna e deve essere trattata come tale”.

Vista l’assenza di un accordo tra le parti, si terrà quindi un processo, previsto per l’inizio del 2025. Nel frattempo, Kylie ha manifestato l’intenzione di tornare al lavoro già a luglio.

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