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Morto il poliziotto accoltellato a Mannheim

È morto domenica in ospedale, in seguito alle ferite riportate, l’agente di polizia ventinovenne accoltellato  a Mannheim venerdì scorso. Ad annunciarlo sono stati la Procura, il Comando di polizia di Mannheim e l’Ufficio statale di investigazione criminale. Questo vuol dire che, alle accuse che gravano sul rifugiato afghano di 25 anni autore dell’attacco, si aggiunge ora l’omicidio.

L’accoltellatore viveva in Germania dal 2014

L’uomo, identificato come Sulaiman A, non è ancora stato interrogato, dal momento che le sue condizioni di salute non lo permettono: al momento è ricoverato, dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco sparato dai poliziotti che cercavano di fermare il suo attacco. Non è in pericolo di vita. Secondo quanto riportato dal settimanale Spiegel, Sulaiman A. sarebbe sposato, con due figli e vivrebbe a Heppenheim, in Assia.

Di lui si sa solo, per il momento, che era giunto in Germania ancora adolescente, nel 2014. Secondo le poche notizie diffuse dagli inquirenti, prima dell’attacco non era noto alle autorità come estremista.

Aggressione durante un evento del BPE

Nell’attacco, l’uomo è riuscito a ferire sei persone prima di essere fermato. I fatti si sono svolti durante un evento organizzato dal movimento islamofobo Pax Europa (BPE). Tra i feriti c’era anche Michael Stürzenberger, membro del consiglio direttivo del BPE. L’agente deceduto era stato accoltellato più volte alla testa e al collo, dopo che l’aggressore, che si era lanciato in un primo momento contro Stürzenberger, anche se non è ancora chiaro se il suo atto sia stato motivato da un desiderio specifico di uccidere il membro del BPE, da una generica matrice islamista o da altri fattori.

L’agente di polizia, inizialmente, era riuscito a risollevarsi, ma poi si è accasciato al suolo ed è stato portato in ospedale, dove ha subito un intervento d’urgenza ed è stato poi messo in coma indotto, prima di soccombere alle gravi ferite riportate.

Cordoglio per l’agente accoltellato a Mannheim e tensioni durante manifestazioni politiche

La notizia del decesso dell’agente ha suscitato profonda costernazione. Il Ministro Presidente del Baden-Württemberg Winfried Kretschmann (Verdi) e la Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD), ha espresso profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia.

In reazione all’accaduto, diversi gruppi, politici e apolitici, hanno organizzato manifestazioni di diverso tipo. Un’alleanza civica apolitica ha organizzato una veglia contro la violenza e l’odio è stata organizzata nella città di Mannheim.

L’organizzazione giovanile dell’AfD, Junge Alternative, ha scelto invece di manifestare con lo slogan “La rimigrazione avrebbe impedito questo crimine!”. I gruppi antifascisti della città hanno organizzato una contromanifestazione e non sono mancati gli scontri con la polizia.

In risposta all’attacco di Mannheim, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato un giro di vite contro la violenza.

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