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Manifestazione contro il caro affitti a Berlino: oltre 4500 persone in piazza

A Berlino, si torna a manifestare per gli affitti alti. In questo senso, la capitale tedesca vanta una specie di primato: se la crisi abitativa è un fenomeno globale, questa è senza dubbio la città nella quale gli inquilini si organizzano e si fanno sentire in modo più regolare e coordinato. Va detto che, fino a questo momento, tanto la politica quanto l’edilizia non hanno modificato in nulla le scelte che hanno portato alla crisi attuale, nonostante in Germania esistano forme di contenimento del costo degli affitti. L’apice del movimento si è toccato con il referendum sull’esproprio del 2021, nel quale la maggioranza dei berlinesi votò a favore della statalizzazione del patrimonio immobiliare di alcuni grandi monopoli. Due governi cittadini, da allora, hanno opposto una forte resistenza all’attuazione del risultato del referendum. Ora, dopo una lunga assenza dalle piazze, gli inquilini sono tornati a manifestare per il caro affitti, nella giornata di sabato.

“Il caro affitti è una scelta politica”

C’erano oltre 4.500 persone in strada, secondo la polizia (12.000 secondo gli organizzatori) a formare il grande corteo che è partito da Potsdamer Platz. A radunarle sono state oltre 150 associazioni di inquilini, con lo scopo di chiedere a gran voce un cambiamento radicale nelle politiche abitative della città. “L’aumento degli affitti non è una legge di natura, ma un chiaro intento politico”, ha dichiarato Sanna Raab, organizzatrice della manifestazione, al quotidiano Tagesspiegel.

Le richieste dei manifestanti

I manifestanti, armati di cartelli con slogan incisivi come “Vi esproprieremo tutti”, hanno marciato con passione attraverso il quartiere di Kreuzberg. Le loro voci si sono alzate in slogan contro l’ingiustizia abitativa e a sostegno a misure concrete come l’introduzione di un tetto massimo agli affitti a livello nazionale, l’attuazione del referendum e il divieto di sfratti forzati e di sfratto per utilizzo personale (una delle clausole più invocate, quando i proprietari di appartamenti vogliono liberarsi degli inquilini).

Tra i partecipanti, molti erano inquilini che hanno condiviso storie personali legate all’aumento degli affitti, che in alcuni quartieri sono addirittura triplicati nel giro di pochi anni. Un numero crescente di famiglie, sostengono gli organizzatori, non riesce a tenere il passo con l’escalation dei costi abitativi, che sta erodendo la vivibilità della città.

Il corteo si è poi diretto verso la piazza Hafenplatz, dove un controverso progetto immobiliare minaccia di demolire un intero isolato di case popolari per far posto a un lussuoso complesso residenziale. Qui, i manifestanti hanno espresso la loro ferma opposizione al progetto, sottolineando la necessità di preservare l’accessibilità abitativa. Hanno richiesto che, prima di procedere alla demolizione, si valuti la possibilità di ristrutturare gli edifici esistenti e che, in ogni caso, si mantengano gli affitti a prezzi contenuti per gli inquilini meno abbienti. 

La giornata di protesta si è conclusa con un forte messaggio rivolto alla politica locale: la crisi degli affitti a Berlino non può più essere ignorata. È un dramma che tocca migliaia di persone e richiede un’azione immediata e decisiva.

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