Identità e Democrazia dice no: AfD è fuori
I timori europei dell’ultradestra tedesca si sono avverati: il gruppo parlamentare Identità e Democrazia dice no ad AfD. A nulla è valsa l’ampia visibilità data all’esclusione di Maximilian Krah dalla delegazione destinata a Bruxelles: gli identitari europei non vogliono avere niente a che fare con quelli tedeschi. Krah era diventato una “patata bollente” per più motivi: il principale e più imperdonabile è probabilmente legato alle sue dichiarazioni sulle SS rilasciate in un’intervista a Tonia Mastrobuoni per Repubblica. C’è da supporre, però, che abbiano pesato anche gli scandali legati a rapporti poco chiari con la Russia e con la Cina, in particolare le accuse di spionaggio per le quali è stato arrestato un suo collaboratore.
Identità e Democrazia non cambia idea: Le Pen non vuole avere niente a che fare con AfD
A confermare la decisione degli altri partiti di destra europei è stato il portavoce della leader di AfD, Alice Weidel, in risposta a una richiesta della rivista Politico. La leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen, fresca di trionfo alle urne in patria, e altri rappresentanti di ID hanno confermato, in una riunione a Bruxelles, la decisione già annunciata prima del voto.
Si avvera, in questo modo, anche la “predizione” di Krah, che si era opposto alla propria esclusione, sostenendo che tale decisione non avrebbe fatto cambiare idea agli altri partiti di Identità e Democrazia e invitando i suoi compagni di partito a non prendere ordini sui propri candidati da forze straniere. Evidentemente, questo appello all’orgoglio patrio non ha trovato riscontro presso la leadership, almeno in un contesto in cui la collaborazione con partner internazionali è condizione indispensabile per contare qualcosa e mettere a frutto i seggi guadagnati alle urne.
Nel frattempo, Marine Le Pen ha incontrato mercoledì a Bruxelles Matteo Salvini e altri rappresentanti del gruppo parlamentare, per pianificare le prossime mosse. Il gruppo degli identitari ha portato a casa nove seggi in più rispetto all’ultima elezione, arrivando a occuparne 58 in tutto. Le Pen, in particolare, sembra la più determinata a non avere nulla a che vedere con AfD: aveva già espresso questa posizione dopo il famoso incontro sulla “rimigrazione” di Potsdam, quando diversi membri del partito tedesco avevano preso parte a una conferenza che vedeva come ospite d’onore l’attivista identitario austriaco Martin Sellner.