Sciopero della fame da 83 giorni. Attivista in pericolo di vita
La vita dell’attivista per il clima Wolfgang Metzeler-Kick è appesa a un per via dello sciopero della fame, che l’uomo ha iniziato ormai 83 giorni fa. Insieme ad altri ecologisti, Metzeler-Kick ha smesso di nutrirsi per attirare l’attenzione sulla crisi climatica e spingere il governo tedesco a mettere in atto politiche ambientali più efficaci. Ad annunciare il deteriorarsi delle condizioni dell’uomo è stato, martedì, il gruppo del quale fa parte e che ha avviato l’iniziativa di protesta “Sciopero della fame finché non sarete onesti””
Sciopero della fame: i medici declinano la responsabilità
Metzeler-Kick ha smesso non solo di mangiare, ma, da venerdì, anche di bere i succhi di frutta con i quali si era sostenuto fino a ora, una decisione che ha portato il suo corpo, secondo i medici, a una condizione estrema. Il corpo, in mancanza di nutrienti, comincia a consumare le proprie riserve e le proprie proteine. Questo comporta un rischio elevato di complicazioni mediche che vanno dalla grave ipoglicemia alla perdita di coscienza e, nel peggiore dei casi, alla morte. Nonostante la gravità della situazione e il parere dei medici, che si sono dissociati e hanno declinato ogni responsabilità, l’attivista è determinato a continuare la sua protesta. Secondo la portavoce dell’équipe medica, la dott.ssa Susanne Koch, l’attivista è attualmente ancora cosciente, reattivo e orientato, ma fisicamente molto debole. L’uomo era stato ricoverato alcuni giorni fa.
Lo sciopero della fame di Metzeler-Kick, come quello dei suoi compagni, mira a ottenere dal Cancelliere Olaf Scholz una dichiarazione ufficiale sull’eccessiva concentrazione di emissioni di CO2 nell’atmosfera e sui rischi del cambiamento climatico. Tuttavia, Scholz non sembra intenzionato a soddisfare queste richieste. Gli attivisti che fanno parte del gruppo, inoltre, reclamano un radicale cambio di rotta nelle politiche di protezione del clima, ma il Cancelliere non ha finora ceduto alle loro pressioni.