Kassel: muore strangolata a 13 anni per la “blackout challenge” su TikTok
Tragedia a Kassel, in Assia, dove una ragazzina di 13 anni ha perso la vita nel tentativo di partecipare alla cosiddetta “blackout challenge” una delle più recenti “sfide” in circolazione su TikTok. Stando a quanto ricostruito, la bambina avrebbe provato a filmare da sola questa sfida, che altri partecipanti tendono a mettere in atto filmandosi a vicenda, e che consiste nell’auto-strangolamento, portato fino al punto di perdere i sensi. Al secondo tentativo di filmare la “sfida”, la ragazzina si è di fatto “impiccata” nella sua stanza.
“Blackout challenge” il video trovato sul cellulare documenta la morte della bambina
A rendere particolarmente atroce il ritrovamento, per i familiari, è stato il fatto di trovare il cellulare della ragazzina, che conteneva la prova inequivocabile dell’accaduto. La bambina aveva infatti messo in atto un primo tentativo e lo aveva filmato, ma, evidentemente, non ne era rimasta soddisfatta, così che aveva deciso di ripetere l’esperimento, arrivando a perdere i sensi e non tornando, quindi, a riprendere in mano il cellulare che aveva appena filmato la sua morte.
La tragedia si è consumata nella notte fra il 26 e il 27 aprile: dopo aver dato la buonanotte alla propria famiglia, la tredicenne si sarebbe chiusa in camera intorno alle 21.00. Il decesso sarebbe stato scoperto intorno alla mezzanotte, poiché lo zio della vittima, rientrato tardi, aveva espresso il desiderio di salutarla, nel caso fosse stata ancora sveglie. Il medico del servizio d’emergenza, chiamato tempestivamente, non potuto fare altro che constatare la morte della piccola.
La scuola che la bambina frequentava ha deciso di annullare le lezioni nella giornata successiva alla tragedia, per permettere agli studenti di gestire nel privato il dolore di questa notizia. Le indagini aperte sulla morte della tredicenne non avrebbero portato all’individuazione di responsabilità di terze persone. Responsabile è, evidentemente, la terribile “sfida del blackout”, che ha mietuto vittime anche in altri Paesi del mondo.