CronacaCronaca: Berlino

Incendio doloso alla stazione di Alexanderplatz: traffico bloccato per ore

Un incendio, che si è poi scoperto essere di origine dolosa, è scoppiato nella mattinata di lunedì in un deposito situato sotto i binari della stazione di Alexanderplatz, a Berlino. Questo incidente ha gettato prevedibilmente nel caos i trasporti cittadini per diverse ore, creando notevoli disagi per i residenti e i pendolari che quotidianamente si affidano a questo snodo cruciale della rete di trasporto pubblico.

Traffico S-Bahn paralizzato

La stazione di Alexanderplatz, situata in una delle aree più frequentate della capitale tedesca, è un punto nevralgico per il traffico ferroviario. L’incendio ha avuto un impatto significativo sulla mobilità urbana, con la sospensione temporanea della circolazione dei treni che ha causato ritardi e cancellazioni su diverse linee della S-Bahn. Le linee interessate sono state S3, S5, S7, S9 e S75. Secondo la S-Bahn Berlin, la S3 circola ogni 20 minuti tra Erkner e Spandau, la S5 ogni 20 minuti tra Strausberg Nord e Westkreuz, la S7 tra Ahrensfelde e Potsdam Hauptbahnhof, la S75 ogni 20 minuti tra Wartenberg e Warschauer Straße e la S9 tra BER Airport e Spandau.

Nessun ferito nell’incendio, ma negozi chiusi a causa del fumo

Secondo le prime informazioni fornite dalla polizia locale, le fiamme sarebbero state appiccate volontariamente. Tuttavia, nelle dichiarazioni ufficiali della polizia e dei vigili del fuoco non ci sono informazioni esatte sulla dinamica dell’incendio. Le forze dell’ordine hanno arrestato una persona sospettata di essere l’autore dell’incendio doloso, ma non hanno fornito alla stampa alcuna informazione sulla sua identità né su un possibile movente

Fortunatamente, non si sono registrate vittime. Nessuno è rimasto ferito, ma il denso fumo sprigionatosi ha investito i dintorni della stazione, causando disagi alle attività commerciali circostanti. Quattro negozi adiacenti alla stazione, che si apprestavano ad aprire i battenti nella giornata di lunedì, sono stati costretti a rimanere chiusi.

Sul caso è stata aperta un’indagine.

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