Fiori sulle dic*pic: l’idea di un’artista italiana a Berlino
Che cosa si fa, quando si riceve una “dickpic”? Non c’è donna – o quasi – che non abbia dovuto porsi questo problema. Nella maggior parte dei casi, ci si concentra sulla reazione del mittente dell’invio non richiesto: bloccare, insultare, sbugiardare pubblicamente, denunciare. Meno spesso, ci soffermiamo a pensare a cosa fare della foto in sé. Conservarla come prova di stalking, nel caso si andasse a finire in tribunale? Cancellarla? Riderne con amiche e amici? Conservarla in una cartella apposita, che con il tempo diventa un archivio di membri indesiderati abbinati a scorci di interni brutti, lenzuola stropicciate e brutte mutande abbassate? La fotografa e artista italiana Maria Silvano ha una soluzione migliore: ricamarci sopra.
La sua mostra “Bouquet” consiste proprio in questo: mazzi di fiori ricamati a mano sopra dickpic in formato A5, fornite dalle donne che quelle foto le hanno ricevute senza averle chieste. Perché gli uomini che le inviavano intendevano “esibire” quella che evidentemente ritenevano essere la parte migliore di loro stessi (e chi siamo noi per non concordare), ma volevano farlo invadendo la sfera privata delle donne. E allora perché non esibirli veramente, questi capolavori, dopo averli trasformati in qualcosa di bello? E i fiori ricamati di Maria Silvano sono bellissimi, sono gli elementi che trasformano una molestia in una rivendicazione.
La descrizione della mostra, nelle parole dell’artista italiana Maria Silvano
“Ho otto anni ed il bambino che tanto mi piace mi ha portato dei fiori. È un mazzetto di glicine viola con qualche formica ed avvolto nella carta da cucina, poi mi ha dato la mano ed insieme siamo scesi alla mensa scolastica. Nella mia immaginazione siamo già sposati. Quello stesso pomeriggio il mio promesso sposo mi è apparso nei corridoi degli spogliatoi dove facevamo Judo in un paio di esilaranti mutandine rosse. Io per lo spavento sono scappata. Sono passati 30 anni da quell’evento e, da allora ad oggi sono stata vittima, testimone e confidente. C’è stato il maniaco sull’autobus, quello al parcheggio, il tipo che aspettava per strada, quello che si faceva trovare sulle scale di casa mia, quello che per anni mi ha mandato messaggi anonimi e poi infine quello alla festa, il più orrendo di tutti.
È normale, prima o poi capita a tutte. No, non è normale.
Le statistiche riferite ai Paesi occidentali dimostrano che è sempre più frequente la condivisione online non consensuale di materiale sessualmente esplicito. La violenza mediata dalla tecnologia rende più probabili comportamenti abusanti ed antisociali. Inviare materiale intimo non consensuale rappresenta una delle molteplici modalità in cui la violenza di genere è in grado di declinarsi nel mondo digitale.
Il Galateo dei fiori nasce nell’Ottocento. Dietro alla scelta della composizione si celava un messaggio come nel caso delle rose rosse, che potevano simboleggiare passione e desiderio o, le rose gialle, gelosia. In ogni caso, l’omaggio floreale era un gesto carino con cui corteggiare una donna con raffinatezza.
Davanti alla brutalità delle DickPic, a questo segno di virilità tossica e dominante io rispondo con delicatezza, con il ricamo, gesto di mani antico, che attui una trasformazione positiva così da regalare un fiore ad ogni donna che si sia sentita offesa.”
Appuntamento a Kreuzberg
Per ammirare le opere della mostra “Bouquet” avete, per il momento, solo un giorno: potete vederle sabato 1 giugno nel pop-up space “Crafting Her Nature” insieme al lavoro delle due designer Magata e Prum. Tutte le artiste che esporranno in questo spazio utilizzano il filo come mezzo creativo, per creare abiti, gioielli o, in questo caso, opere visive. Lo spazio sarà aperto dalle 11:30 alle 20:00 e si trova presso Gemini Berlin, in Schönleinstr. 24, a Kreuzberg.