Estremismo di destra: il tribunale conferma, AfD sotto osservazione
È ufficiale: l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione può legalmente monitorare AfD come caso sospetto di estremismo di destra. A deciderlo, lunedì mattina, dopo un ricorso del partito, è stato il Tribunale amministrativo superiore di Münster. La settimana, in Germania, si è aperta quindi con infiniti commenti alla notizia del giorno, che hanno rinfocolato il consueto dibattito sulla presenza di AfD nel panorama politico tedesco, sugli eventuali rischi per la democrazia e sul cosiddetto “Brandmauer”, il “muro” che dovrebbe impedirne l’ascesa a posizioni di maggioranza, attraverso il blocco delle alleanze.
La decisione del tribunale si basa su una valutazione approfondita delle attività e delle dichiarazioni pubbliche di AfD. Secondo i giudici, esistono prove sufficienti per giustificare la classificazione del partito quantomeno come un’organizzazione che deve essere tenuta sotto osservazione.
La concezione “etnica” dello Stato: ecco perché i giudici ritengono AfD a rischio di estremismo di destra
Uno degli aspetti centrali sui quali il tribunale si è concentrato è la questione è se AfD promuova o meno una visione etnicamente omogenea della nazione tedesca, in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Federale di Germania. La Costituzione, che è stata redatta nel dopoguerra per garantire che i valori democratici fossero profondamente radicati nella società tedesca, in risposta agli orrori del regime nazista, pone infatti un accento particolare proprio sul divieto assoluto di associare l’identità del popolo tedesco a un particolare gruppo etnico, escludendone altri.
Qualsiasi partito che mirasse a fare della Germania un etnostato, insomma, sarebbe considerato incompatibile con i valori sui quali si basa la democrazia tedesca e manifestazione di una forma di estremismo di destra. Il tribunale ha ritenuto che ci siano indizi convincenti che AfD possa cercare di emarginare alcuni gruppi della popolazione, in particolare quelli con origini etniche diverse. La decisione si è orientata in tal senso nonostante, nel corso del procedimento, il partito abbia chiamato tre testimoni, membri con un background migratorio, i quali hanno riferito di sentirsi sicuri e a proprio agio fra le fila di AfD.
AfD annuncia ricorsi
In risposta alla sentenza, l’AfD ha espresso la sua ferma opposizione e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la decisione presso il Tribunale Amministrativo Federale. Il partito sostiene che la sorveglianza da parte dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione sia ingiustificata e che la decisione del tribunale di Münster violi i loro diritti politici e civili. Il partito considera la sentenza un attacco politico mirato a screditarlo e a ridurne l’influenza.
Se l’appello dell’AfD dovesse essere ammesso, il Tribunale Amministrativo Federale avrebbe il compito di esaminare la legalità della decisione del tribunale di Münster. Tuttavia, il tribunale superiore sarebbe limitato a un controllo di legittimità e non avrebbe la possibilità di richiedere nuove prove o di riconsiderare i fatti del caso. Questo significa che il focus dell’appello sarebbe sulla correttezza del processo legale e sulla validità dell’interpretazione delle leggi applicate dal Tribunale amministrativo superiore di Münster.
È ragionevole pensare che la decisione di Münster possa essere seguita, a stretto giro, da un nuovo rapporto dell’Ufficio per la protezione della Costituzione. Se si arrivasse a classificare AfD come organizzazione di estrema destra, l’isolamento politico del partito potrebbe essere esacerbato in vista delle elezioni dei Länder di quest’anno. Per esempio, il partito potrebbe incontrare ulteriori difficoltà nel fare pressione sui potenziali partner di coalizione (in particolare la CDU) per abbattere il famoso “muro”, in Sassonia, Turingia e Brandeburgo.