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Essere poveri a Berlino – manuale di sopravvivenza. #8: i sussidi

Di Emy Serabile

Questa sarà una puntata un po’ diversa dal solito. Negli altri capitoli del nostro viaggio sull’esperienza della povertà a Berlino ci siamo occupati dell’essere poveri con leggerezza, con ironia. Un po’ perché è una rubrica di esperienze personali, non una serie di articoli di servizio (quelli li trovate qui, ce ne sono a bizzeffe!) e un po’ perché prenderla a ridere è il mio meccanismo di gestione di qualsiasi cosa nella vita. Però vorrei che fosse chiaro che vivere sotto la soglia di povertà non è una cosa da ridere, non è affatto facile e, per la maggior parte del tempo, fa schifo. E qui si parla per esperienza. Per questo, oggi parleremo di sussidi.

Non è bello passare venti minuti a capire se ti puoi permettere un pacco ci ceci secchi o se devi, per l’ennesima volta, mangiare solo lenticchie rosse. Non è bello pensare che l’unico cibo che puoi permetterti è un pasto pronto dal valore nutrizionale di una scarpa da tennis. Ma, soprattutto, non è bello vedere il conto andare in rosso perché non hai fonti di reddito e l’affitto, comunque, lo devi pagare ogni mese. Peggio ancora è quando questo succede e ci sono dei minori di cui occuparsi. Le prime due cose mi sono accadute e mi accadono quotidianamente, la terza no, perché non ho figli, ma non fatico a immaginare che sarei molto più angosciata se li avessi.

I sussidi in Germania: una panoramica molto generale

Quindi, per completezza, oggi parliamo dei nostri diritti e dei sussidi che sono disponibili per le persone indigenti in Germania. In particolare, linkerò gli uffici di Berlino che se ne occupano, ma, se vivi in altri Länder, puoi tranquillamente cercare gli equivalenti. Se vivi in Italia no, purtroppo. Un ultimo caveat – perché mica ti salvi così dalle mie eterne premesse: questa non è una panoramica esaustiva. Ci sono aiuti che riguardano in modo più specifico altre categorie o altri ambiti della vita e, per sapere quali sono e come accedervi, l’unico modo è visitare i siti delle proprie istituzioni locali e, se si ha bisogno anche di un supporto linguistico, rivolgersi a un patronato italiano.

Oggi mi occuperò essenzialmente di fornirti una panoramica su tre tipi di aiuto che le istituzioni tedesche mettono a disposizione di chi ha gravi difficoltà economiche: il Reddito di Cittadinanza, il supporto per l’affitto e gli assegni familiari.

Assegni familiari per il supporto dei figli

Questo è l’unico sussidio che io non abbia mai richiesto, perché mi manca la caratteristica fondamentale per rientrare fra i beneficiari: la prole. Perché io non sono nemmeno proletaria, sono “ma allora che scusa hai per essere povera”. Ma non siamo qui per fare polemica (polemica? Io? Quando mai…), siamo qui per indicare in modo sintetico a chi i figli li ha dove andare a farsi dare una mano per provvedere ai loro bisogni.

Cominciamo col dire che gli assegni familiari sono un sostegno al reddito, quindi non sono destinati a chi non ha entrate, ma a chi le ha e comunque non riesce a mantenere la famiglia. Chi ha zero reddito può chiedere invece il reddito di cittadinanza. Se invece guadagni abbastanza per mantenerti, ma non per coprire le necessità dell’intera famiglia – o comunque ci arrivi a malapena a fine mese – questo è il sussidio giusto da richiedere.

La cifra che si può ricevere varia a seconda del reddito preesistente e del numero dei figli, ma si parte da un minimo di 900 euro lordi per le coppie o 600 euro lordi per i genitori single.

Naturalmente, i figli devono essere a carico del genitore che richiede il sussidio. Nello specifico, gli assegni familiari valgono se i figli hanno meno di 25 anni e non sono sposati. Per richiedere il sussidio, come è ovvio, è necessaria una prova di reddito comprendente l’intera situazione (per esempio, devi dichiarare se percepisci un’indennità di cassa integrazione o qualsiasi altro tipo di sussidio). Le cifre sono state anche ritoccate al rialzo, di recente. Un approfondimento sul funzionamento di questo particolare sussidio è disponibile qui.

Esiste un ufficio specifico che se ne occupa e al quale è possibile chiedere i moduli, oppure, se si è fra quelli bravi con la burocrazia tedesca, si possono scaricare i moduli e fare da sé. A questo indirizzo.

Supporto per l’affitto

Primo comandamento del vivere a Berlino: se sei titolare di un contratto d’affitto con regolare Anmeldung NON LO MOLLI. Nemmeno sotto minaccia di arma da fuoco schioderai da quella casa. Ti ci attaccherai come una patella allo scoglio, a costo di sacrificare i tuoi congiunti a Baal, che poi è il tuo padrone di casa, per ingraziartelo.

C’è però un problema: gli affitti sono aumentati a dismisura. In buona parte questo fenomeno si è legato all’incremento dei costi dell’energia e, anche se i prezzi sono scesi considerevolmente, col piffero che il tuo padrone di casa ti ha ri-abbassato l’affitto. Anzi, probabilmente ti ha mandato un prospetto, articolato nella forma letteraria della supercazzola, per farti sapere che l’attuale aumento è giustificato dallo scappellamento a destra del palazzo, originatosi in seguito a un fenomeno di Antani che ti perdura anche come vicesindaco. E cosa fai, lo vuoi forse scontentare? No, perché le questioni di principio se le possono permettere quelli con la Schufa scintillante e una busta paga chiatta come le pantegane sui binari della U8. Tu, invece, ti tieni stretto il contratto, taci e paghi.

L’ufficio alloggi, per fortuna, ti viene incontro. FORSE

Se il tuo affitto è aumentato in modo significativo, potresti improvvisamente ritrovarti ad avere diritto all’indennità di alloggio, ovvero a un sussidio per l’affitto. Per la cronaca, puoi chiederlo anche se hai un appartamento di proprietà e non sei in grado di coprire i costi fissi che questo comporta (io la butto lì, ma escludo che fra i miei lettori ci sia qualcuno con la casa di proprietà. Poi oh, magari mi sbaglio). E puoi chiederlo anche se sei in subaffitto, purché legale.

Anche in questo caso, puoi presentare la domanda online se non hai paura dei terribili moduli tedeschi, se invece sei come me, ti conviene andare a chiedere di persona. Le info le trovi qui.

Sul sito che ti ho linkato troverai uno strumento per calcolare online la tua possibilità di accedere a questo sussidio, comparando le spese mensili e il tuo reddito e valutando anche altri fattori, come il numero di coinquilini. L’indennità di affitto non è cumulabile con altri sussidi che facciano riferimento all’alloggio, come il reddito di cittadinanza o la previdenza di base (non parlerò di tutti in questo articolo, ma puoi comunque informarti sul sito dell’ufficio competente).

Reddito di Cittadinanza

Il reddito di cittadinanza funziona in modo non troppo diverso da come funzionava in Italia quando esisteva, ma è leggermente più efficiente. Ciò detto, per richiederlo dovrai presentare prove di reddito, tutti i dati sulle spese di alloggio, assicurazione sanitaria e qualsiasi altra cosa tu abbia mai speso da quando prendevi la paghetta alle elementari, estratti conto, prova di residenza, le sfere del drago, il tuo primo nato, la pietra filosofale, tre palle di unicorno, la dimostrazione della Congettura di Goldbach, la mappa del tesoro del pirata Barbanera, l’anello del potere e la prova dell’esistenza del continente perduto di Atlantide. Nel complesso, una roba abbastanza ragionevole. 

sussidi

Il tutto, ovviamente, entro certi limiti, perché non è che basti soddisfare questi semplici requisiti: devi anche avere un’età superiore ai 15 anni, ma inferiore a quella pensionabile e la possibilità almeno teorica di lavorare un minimo di tre ore al giorno (ovvero: il lavoro non deve essere precluso a causa di patologia o disabilità, perché in quel caso i sussidi sono altri, ma non ne parleremo oggi).

Le domande si presentano al job center (Trovi tutte le informazioni qui).

Chiosa finale di puro ottimismo: i sussidi te li devi guadagnare SOFFRENDO

Checché ne dicano i liberali, ottenere i sussidi in Germania non è affatto facile. Da un lato è senza dubbio giusto verificare che i fondi vadano a chi ne ha effettivamente bisogno e quindi è giusto chiedere alle persone che vorrebbero accedere ai sussidi di quali patrimoni o redditi dispongano. Dall’altro, fidati, è una follia. Questo Paese ha l’abilità di impiccarsi con la sua stessa burocrazia e, se l’imprevedibilità della vita ti ha portato a trovarti in uno scenario che non è fra quelli configurati da chi ha progettato i moduli, non hai praticamente nessuna speranza. Se la realtà non si incasella nelle declinazioni della burocrazia, tanto peggio per la realtà. Per questo, nella prima puntata di questa rubrica, ho premesso che qui non si giudica. Perché potresti non avere un reddito, non riuscire a pagare l’affitto o soffrire letteralmente la fame e comunque non avere, secondo l’ufficio competente, tutti i requisiti necessari per poter richiedere un sussidio. È uno dei problemi più gravi di questo Paese, la burocrazia, e noi che lo amiamo dobbiamo accettarlo e magari, se possiamo, votare perché le cose cambino.

Ti auguro di riuscire a ottenere il supporto a cui hai diritto. Se non dovessi farcela, sappi che non è colpa tua. E ricordati che i miei consigli sul vivere male bene, ovvero sull’essere poveri con classe, sono comunque gratis!

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