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Condannato all’ergastolo l’”accoltellatore del treno” di Brokstedt

Il tribunale di Itzehoe ha condannato all’ergastolo Ibrahim A., l’uomo di 34 anni che molti ricordano come “l’accoltellatore del treno” di Brokstedt. Il processo di primo grado è durato più di dieci mesi e il tribunale ha sentito quasi 100 testimoni ed esperti.

L’imputato è stato riconosciuto colpevole di omicidio e tentato omicidio in relazione al brutale attacco commesso, nel gennaio del 2023, su un treno regionale che viaggiava, per l’appunto, verso Brokstedt, nello Schleswig-Holstein.

Tragedia di Brokstedt: ergastolo per l’”accoltellatore del treno”

In base a quanto ricostruito durante il processo, nel pomeriggio del 25 gennaio del 2023 Ibrahim A. aveva estratto all’improvviso un coltello da cucina, mentre si trovava su un treno in transito, in quel momento, nei pressi di Brokstedt, piccolo comune tedesco del circondario di Steinburg.  

L’uomo aveva quindi preso ad accoltellare i passeggeri intorno a lui, uccidendo una ragazza di 17 anni e il suo ragazzo, di due anni più grande, che aveva cercato di proteggerla. Altre quattro persone erano rimaste gravemente ferite. Alla fine l’aggressore era stato sopraffatto dai passeggeri. In base a quanto detto in aula, il movente sarebbe riconducibile al fatto che l’imputato si sentisse da tempo trattato ingiustamente, soprattutto durante le visite agli uffici pubblici, e che la frustrazione gli avesse fatto covare l’idea di voler uccidere più persone.

All’inizio del processo, a luglio del 2023, Ibrahim A. si era dichiarato innocente, mostrando una posizione difensiva e un atteggiamento confuso. Aveva però in seguito ammesso la sua colpevolezza e la sua confessione aveva inoltre aggiunto un ulteriore elemento di complessità alla valutazione della sua salute mentale e della sua capacità di discernimento. Una domanda chiave è stata a lungo: l'”accoltellatore” è capace di intendere e di volere?

La questione della salute mentale dell’imputato

Durante il processo, un esperto di alto profilo, il dottor Arno Deister, ha negato che Ibrahim A. soffra di psicosi, pertanto è stato ritenuto pienamente capace di intendere e di volere al momento dell’attacco. L’esperto ha inoltre specificato di aver riscontrato in lui sintomi psicotici, ma non una psicosi vera e propria. Si tratterebbe di un grave caso di disturbo post-traumatico da stress, probabilmente legato alle esperienze vissute dall’imputato, cresciuto nella Striscia di Gaza. L’esperto non ha però ravvisato alcuna compromissione della capacità di intendere o di controllarsi.

Ibrahim A. era arrivato in Germania nel 2014. Sebbene la sua richiesta di asilo fosse stata respinta, gli era stata però concessa la protezione sussidiaria. Inizialmente aveva vissuto in Nord Reno-Westfalia, per poi trasferirsi successivamente a Kiel, fino al 2021. Si era quindi trasferito ad Amburgo, dove era stato condannato per lesioni personali pericolose e sarebbe stato in custodia cautelare fino a poco prima dei tragici fatti del treno.

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