Storia di un incontro impossibile… ma non troppo. Federico & Federico a Berlino
Testo e disegni di Paolo Brasioli
Oggi, amici miei, ho assistito ad un incontro un po’ speciale, tra due figure, due persone che camminando sul marciapiede, nell’ampio curvone del lungo fiume Sprea in un tratto tra due ponti, che, tesi e bassi, raggiungono le rive opposte. E non vedendosi bene, a causa della pioggerella e della nebbiolina serale, così chiusi nei loro cappottoni e buffi copricapi, si sono sfiorati incrociandosi e si, si sono urtati…
Uno era un vecchietto, direi un 74enne, che accompagnava un elegante levriero, e l’altro un uomo di mezza età, circa un 56enne. Si son guardati subito, sorpresi innanzitutto dell’inaspettato urto, che ha interrotto e li ha distolti dal loro spedito e determinato percorso. Molto dignitosamente nessuno dei due si è infastidito dell’accaduto, o si è sovrapposto a vantare ragione o disappunto. Si sono fissati però, quasi a scoprirsi l’uno nell’altro, provando in qualche modo ad identificarsi e riconoscersi!
Il dialogo impossibile di un incontro impossibile
“Bitte entschuldigen!” ha esclamato il più anziano. E l’altro lo ha replicato con un referenziale: “Quid agis?”.
Tenendosi ad una rispettosa distanza, dritti e marziali uno fronte all’altro, hanno iniziato a scambiarsi un primo dialogo mentre le loro sagome apparivano avvolte sempre più nella penombra e nella totale calma urbana intorno, ma al contempo i loro occhi hanno iniziarono a brillare vivacemente.
Sembravano davvero interessati all’altrui poche e ferme parole, le soppesavano, le esperivano, ed in poco tempo dal fortuito impatto, passarono da un primo fare formale di circostanza ad un maggior coinvolgimento vicendevole, direi anche quasi amichevole.
“Ma sì, ho capito ora… chi sei Tu” disse, interrompendo il silenzio intorno, tutto esaltato, l’energico vecchietto all’altro. E poi continuò “Tu! Tu, sei stato Re di Sicilia da bimbo a quattro anni, e poi Re di Germania a sedici ed Imperatore a ventisei! Sei stato un innovatore deciso e tenace, ed anche, scusami, spregiudicato. Con la tua passione sfrenata tipica di un cuore pulsante e giovane e con l’ambizione che sempre hai avuto nell’animo della tua nobile ed antica stirpe, hai affrontato il mondo di allora. Tu che sei stato l’ultimo imperatore di Svevia, hai combattuto battaglie dalla Germania alla Sicilia fino laggiù in Terra Santa! Hai, al contempo, mirabilmente coltivato l’amore vero e sentito per le culture anche diverse, per le lettere, per le scienze naturali e la per caccia. Quante ne hai vissute di avventure in campagna con il tuo falcone eh? Hai creato la prima università pubblica, a Napoli, e hai reso vera lingua letteraria l’allora nascente volgare italiano. Sei diventato un mito mondiale , il vero ed unico Stupor Mundi, ed ad oggi sei sicuramente ricordato come tra le figure più grandi del tuo tempo medioevale ma, direi, di tutta la storia dell’umanità. Bravo, bravissimo! Ma, se posso permettermi ti chiedo come e che cosa ci fai oggi qui?
E quindi l’altro, stupito dell’incontro e di tale documentata conoscenza circa se stesso replicò subito subito.
“Ma certo, eccoti. No dai, tu, tu sei grandeeeee. Der Große!!! Tu! tu sei stato intelligente, hai amato le lettere, la filosofia e le arti e soprattutto la musica. Quanto hai suonato quel piffero eh?! Certo stanco dei trattamenti che tuo padre ti faceva subire, hai cercato già da giovane di fuggire. Ripreso ed imprigionato hai continuato poi la tua educazione militare ed amministrativa, e ti sei ben preparato a regnare, leggendo e meditando molto e poi scrivendo anche un libro, nel quale sostenevi che il principe deve comportarsi secondo la ragione e la giustizia. Tu pure poi sei diventato Re in Prussia e poi, proprio grazie alle tue azioni ed impegni, il primo Re di Prussia!
Appassionatamente, sei stato un ammirato primo generale, primo ministro della società e ti consideravi, a mio parere davvero giustamente, anche e soprattutto il primo servitore del tuo stato. Ti è sempre stato chiaro l’obbligo morale di agire con onestà, con saggezza e con un completo disinteresse verso se stesso, con totale abnegazione come se, ad ogni momento, avresti dovuto rendere conto della tua amministrazione a tuoi concittadini. Dopo la guerra dei Sette anni, ti sei tanto sforzato di riparare le rovine che essa aveva causato e di ripopolare ed arricchire i domini tramite una attenta immigrazione e la valorizzazione delle terre e delle paludi.
Il tuo regno in venti anni aumentò di oltre duecentomila abitanti. E poi hai promosso e protetto le industrie e le raffinate manifatture di tessuti e porcellane. Volendo assicurare anche una giustizia equa, hai intrapreso la redazione di un codice giusto. Hai contribuito ad una più solida moneta, riorganizzato le finanze e anche il sistema doganale per facilitare gli scambi. Sì, tu hai rispettato la libertà di stampa e di culto e hai riservato molta attenzione all’insegnamento dei ragazzi per farli diventare tutti bravi cittadini. Infatti, hai reso l’Accademia di Berlino un centro intellettuale di primo piano nella scena di allora. Bravo davvero, anche Tu!”.
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Il sogno segreto di Federico, che incontrò Federico
E poi continuando con energico piglio e velata emozione rispose: “Vuoi sapere cosa son venuto a far qui oggi? Beh, tu lo sai che io riposo lontano da qui, a quasi mille e seicento kilometri di distanza, nel centro del caldo e meraviglioso mediterraneo. Ma oggi volevo venire a vedere una semplice lastra di bianco marmo a terra, in un ameno giardino, dove sopra, pensa un po’, è inciso il nome con il quale mi chiamo anch’io! Perché vedi, ti confido intimamente che aldilà di quella mia bellissima e tutta rossa, io, alla fine volevo una tomba così!”
La fine dell’incontro
I due si richiusero poi repentinamente nel loro silenzio si salutarono frettolosamente, ma molto formalmente e, avvolti nei loro mantelli, continuano a quel punto ognuno per la propria strada scomparendo nella nebbiolina della sera alla vicendevole vista…
Ma ben sapendo, nel cuore di entrambi, che sarà di nuovo possibile reincontrarsi, federicamorevolmente, tutte le volte che saranno presenti nei pensieri degli studenti delle scuole di ogni ordine, grado e luogo, nelle memorie e riletture degli appassionati di storia e nelle emozioni degli occasionali turisti di oggi e di domani!
Eh sì, avete capito i due erano proprio Federico II di Svevia Hohenstaufen (1194-1250) e Federico II di Prussia Hohenzollern (1712-1786), protagonisti di questo incontro occasionale…forse impossibile ma infondo non troppo!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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