Il fascino di Roma: nella mostra al Kulturforum, la capitale vista con gli occhi di Maarten van Heemskerck
Per la comunità italiana a Berlino, andare a visitare la mostra “Faszination Rom. Maarten van Heemskerck zeichnet die Stadt ”, che inaugurerà il 26 aprile al Kulturforum, sarà un po’ come tornare a casa. Dalla collaborazione fra Kupferstichkabinett – Staatliche Museen zu Berlin (ovvero la fondazione dei musei statali della capitale) e la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte, permette infatti di ripercorrere il viaggio del pittore rinascimentale olandese nella Città Eterna.
Maarten van Heemskerck e il fascino di Roma
Maarten van Heemskerck (1498-1574), figura emblematica del rinascimento nordeuropeo, non è stato certo l’unico artista del suo tempo a lasciarsi ammaliare dalla maestà e dall’armonia di Roma, dalle rovine che immaginava popolate di figure storiche e che reinterpretò con il suo gusto nord-europeo. Questa mostra raccoglie circa 150 disegni realizzati durante il suo soggiorno a Roma tra il 1532 e il 1536/37. L’artista arrivava da Haarlem e l’incontro con l’arte e l’architettura romane ispirò una vasta serie di creazioni.
Le opere rappresentano vedute e studi dettagliati della città, delle sculture e delle rovine antiche, nonché dei primi schizzi delle nascenti collezioni di antichità romane, che in quel periodo sarebbero diventate particolarmente popolari. I disegni sembrano quasi “sbocciare”: nella composizione e nei tratti si coglie l’emozione di quella che all’epoca era un’esperienza unica (il “viaggio in Italia” era un passaggio fondamentale per moltissimi artisti europei, ma non era certo un’esperienza che si potesse ripetere più volte nella vita). C’è quasi un’urgenza, la necessità di catturare nel disegno la bellezza senza tempo che millenni di storia avevano inciso e continuavano a incidere nel paesaggio urbano.
Dobbiamo immaginarlo, l’artista olandese, mentre visita collezioni d’arte, giardini antichi e luoghi sacri, portando con sé un blocco per schizzi in formato “paesaggio”, adatto quindi a rappresentare la geografia e la topografia di quella città che lo stava incantando e ammaliando. Quando tornava nei suoi luoghi di soggiorno, con calma, si dedicava poi a realizzare disegni più estesi, su fogli di grande formato. Un viaggio nell’arte e per l’arte, che si è tradotto in due spettacolari album, con circa 170 disegni, che oggi sono parte del patrimonio del Kupferstichkabinett di Berlino.
Heemskerck, con la sua attenzione quasi archeologica, documentò la grandezza di Roma attraverso i suoi resti, catturando l’essenza della città eterna in un momento di rinascita culturale e artistica che avrebbe segnato la storia dell’umanità in modo indelebile. I suoi lavori offrono una finestra sul passato, mostrando non solo l’architettura e l’arte di epoca classica, che tutti conosciamo, ma anche la vita quotidiana e l’ambiente urbano del XVI secolo, poco prima che iniziassero i cambiamenti urbanistici sotto papa Paolo III Farnese (regno 1534-1549). Heemskerck fu il primo artista a disegnare l’allora ancora impraticabile Foro Romano, le vicine fontane imperiali e le terme, il Colosseo e i monumenti sul Palatino e sul Quirinale. Inoltre, documentò la nuova costruzione di San Pietro e la piazza del Campidoglio, così come era prima della riprogettazione di Michelangelo. I disegni mostrano anche sculture antiche di fama mondiale come il Laocoonte, il Torso e l’Apollo del Belvedere, spesso da prospettive insolite e sorprendenti. Infine, ha creato le prime vedute delle nascenti collezioni di antichità, come quelle dei Cesi, dei Della Valle e dei Sassi.
La Roma del Rinascimento come non l’avete mai vista
I disegni di van Heemskerck sono considerati tra le fonti visive più antiche e preziose della Roma rinascimentale e la loro importanza storica è pari a quella artistica, poiché forniscono una testimonianza inestimabile dell’aspetto di molte strutture, alcune delle quali hanno subito cambiamenti significativi o sono andate perdute nel corso dei secoli. Per gli studiosi di storia dell’arte, questi disegni sono un autentico tesoro, di fondamentale importanza per comprendere l’evoluzione urbana di Roma e l’interazione tra le sue antiche rovine e la società rinascimentale.
Van Heemskerck creò veri e propri modelli per la percezione dei monumenti antichi, che si diffusero rapidamente attraverso le incisioni su rame – un fenomeno che ha i suoi analoghi nell’era digitale. Van Heemskerck fu uno degli artisti più innovativi del suo tempo e, dopo il suo ritorno ad Haarlem, ebbe grande successo anche come disegnatore, pittore e grafico. Le sue rappresentazioni influenzarono profondamente la percezione dell’antichità classica e contribuirono a plasmare l’immaginario collettivo europeo riguardo al patrimonio romano. Furono fonte di ispirazione per artisti, architetti e intellettuali, che vedevano in Roma non solo un modello di bellezza estetica, ma anche un simbolo di saggezza e virtù civica.
Questa mostra rappresenta quindi un’occasione unica per ammirare queste opere d’arte e per immergersi nella storia della Roma rinascimentale. Questa straordinaria collezione sarà esposta nella sua interezza per la prima volta nel 2024, a 450 anni dalla morte dell’artista.
La mostra di Berlino
Dopo la morte di van Heemskerck, infatti, i disegni passarono di mano, venendo acquistati da diversi collezionisti. I singoli fogli furono venduti e la maggior parte confluì probabilmente nei due album nel XVIII secolo, insieme ad altri disegni di altri artisti. In questo modo, la collezione principale dei disegni romani di van Heemskerck è rimasta unita fino ad oggi, un caso unico nella storia dell’arte. Nel 1886 e nel 1892 gli album arrivarono al Kupferstichkabinett di Berlino; da allora non sono mai stati esposti nella loro interezza.
Per motivi di conservazione, il cosiddetto primo album romano, restaurato negli anni ’80, ha dovuto essere rilegato, in modo che 66 pagine di un ex quaderno di schizzi, con le loro 130 pagine disegnate su ambo i lati, possano ora essere mostrate al pubblico per la prima volta. In preparazione della mostra sono state effettuate analisi approfondite degli inchiostri e delle carte, che hanno permesso di ricostruire l’ordine originale delle pagine in modo ancora più preciso e di comprendere meglio i processi di disegno.
La mostra è arricchita da numerosi prestiti provenienti da varie collezioni della Fondazione Prussiana per il Patrimonio Culturale e da importanti musei come il Rijksmuseum di Amsterdam, la Bibliothèque nationale de France e il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York, le Collezioni Principesche del Liechtenstein, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Galleria Nazionale di Praga, la Staatliche Kunstsammlungen Dresden e la Hamburger Kunsthalle. Quindi Le vecchie pagine del quaderno di schizzi verranno portate a Berlino per tutta la durata della presentazione e saranno riunite con le loro controparti. Saranno inoltre esposti calchi di antiche sculture disegnate da van Heemskerck. Diverse serie di incisioni, create dopo il suo ritorno in Olanda e che riprendono i motivi romani, illustrano come le immagini iconiche dei suoi viaggi a Roma siano state diffuse in tutta Europa attraverso la stampa.
La mostra è suddivisa in tre capitoli: l’opera artistica di van Heemskerck prima del viaggio è tematizzata a mo’ di introduzione. Oltre alle prime valutazioni biografiche di Giorgio Vasari, Hadrianus Junius e Karel van Mander, sono esposti dipinti di Jan van Scorel, nella cui bottega di Haarlem Van Heemskerck lavorò tra il 1528 e il 1530, e le sue stesse opere giovanili. A queste si aggiungono le stampe di edifici e sculture romane, nonché le descrizioni e le piante della città di Roma, che circolavano in Olanda e potevano essere utilizzate per preparare un viaggio.
I disegni e i dipinti romani di Van Heemskerck sono esposti nella sala centrale. I fogli di schizzi sono raggruppati tematicamente in modo che i visitatori possano sia scoprire l’eccezionale abilità di disegno di van Heemskerck sia seguire le sue passeggiate a Roma. Questo approccio estetico e tematico è supportato da una presentazione speciale che si differenzia dalle tradizionali scelte espositive a parete con passepartout. Le pagine del quaderno di schizzi, disegnate su entrambi i lati, sono messe in scena come se fluttuassero al centro della stanza, così da poter essere ammirate da ambo i lati. L’ultima sala è dedicata alla fase di lavoro successiva al ritorno ad Haarlem e alla ricezione artistica e postuma degli studi romani. Questo è un altro punto focale della mostra, che fa luce sulle funzioni dei disegni nei dipinti e nelle stampe di van Heemskerck.
La mostra sarà visitabile dal 26 aprile al 4 agosto, con i seguenti orari di apertura: mar – ven 10.00 – 18.00, gio 10.00 – 18.00, sab + dom 10.00 – 18.00
Tutte le informazioni sono disponibili qui.
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