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Un “Gassi” fino al luogo in cui molti cercano un accordo… il tribunale!

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Eh sì, durante la seconda guerra mondiale la Friedrichstadt meridionale, verso il Landwehrkanal, fu quasi completamente distrutta. A crollare furono edifici commerciali, pubblici, chiese e residenze, nonché per le aree dell’ex tribunale distrettuale, sull’Halleschen Ufer.

La parte non danneggiata dell’edificio, sulla Kleinbeerenstrasse/Möckernstrasse, fu invece nuovamente utilizzata dal tribunale distrettuale di Kreuzberg sin dal 1945, subito dopo la guerra.


Mehringplatz

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Il tribunale: dalle rovine alla rinascita

Al momento della progettazione dell’IBA84, l’edificio non era classificato, ma era considerato comunque degno di valore monumentale. Il terreno incolto, risultato della devastazione bellica, venne utilizzato come parcheggio fino al 1990 ed era ricoperto da vegetazione spontanea e alberi. Solo dopo la fine della pianificazione architettonica ed edilizia svolta dall’IBA, dal 1984 al 1987, iniziò la ricostruzione dell’isolato. Il requisito dello sviluppo urbano era il piano regolatore del 1984, che prevedeva un’area amministrativa in questa posizione, seguendo il piano di sviluppo del 1971. Il terreno di forma trapezoidale, tra Möckernstrasse a ovest, Kleinbeerenstrasse a nord, l’ufficio postale a est e il Landwehrkanal sull’Halleschen Ufer a sud, ha una superficie di quasi un ettaro.
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Prima della distruzione nel 1945, lo sviluppo sul confine meridionale di Friedrichstadt era caratterizzato da solide, classiche strutture urbanistiche a blocchi, tipiche di Berlino. Questo stile era caratterizzato dallo sviluppo circoscritto dei blocchi, dai cortili interni e da altezze di gronda coordinate tra loro. Dal 1882, sul sito, si trovava il tribunale distrettuale di Berlino II, che occupò un nuovo edificio costruito tra il 1915 e il 1921, alcune parti del quale sono state conservate fino ad oggi. L’edificio fu edificato in stile barocco nordico, a tre piani, con ali laterali e con generoso tetto a padiglione, con facciata intonacata e colonne in pietra. Le colonne portano ancora i segni dei colpi della guerriglia urbana degli ultimi giorni del conflitto.

tribunale
di Paolo Brasioli

Un blocco chiuso in se stesso, ma collegato all’ambiente circostante

Inoltre, l’obiettivo era quello di ricucire lo sviluppo urbano dell’isolato chiudendo un lato e mantenendo il collegamento a est-ovest, sulla Kleinbeerenstrasse. È logico che un nuovo edificio venisse realizzato come un blocco solitario, per integrare l’edificio esistente e racchiudere così un ampio cortile interno, piacevolmente arricchito dal verde.

La progettazione e lo studio di pianificazione urbana fu ad opera del mestro architetto Oswald Mathias Ungers (1926–2007) e di Bernd Faskel (nato nel 1943) e prese le prime mosse dal 1981. Nel 1988/89 si tenne un concorso che coinvolse sette architetti. La giuria giudicò vincente il progetto di Ungers, in quanto l’edificio era “subordinato” al grattacielo della posta in modo volumetricamente molto piacevole.

La realizzazione degli anni 1990-95 approfondiva ulteriormente gli obiettivi di sviluppo urbano dell’IBA. Tuttacia, a causa dell’interruzione dei lavori dovuta alla riunificazione della Germania, durata tra gennaio 1991 e ebbraio 1993, l’edificio fu ripreso e completato solo nel 1995.

Tra il 1990 e il 1995 l’architetto Ungers realizzò degli edifici “stretti” e a cinque piani che, insieme al tribunale distrettuale esistente, formavano un cortile interno. Ciò significava che la storica concezione del “blocco della Friedrichstadt meridionale” veniva nuovamente ribadita. Per integrare la struttura esistente, inoltre, le singole ali si presentano collegate al vecchio edificio. C’è inoltre un’estensione a forma di “L” del tribunale distrettuale, a nord-est dell’isolato.

tribunale
di Paolo Brasioli

La torre a sei piani

Sulla Möckernstrasse e sulla Halleschen Ufer, nella zona sud, si trova un edificio a tre ali e nell’ala centrale c’è una vistosa torre a sei piani. L’edificio si presenta come un unico blocco “solitario”, ma si adatta all’edificio già esistente in termini di sviluppo dell’allineamento del blocco e di continuazione delle altezze di gronda. Da un lato, le parti dell’edificio si inseriscono nelle strade circostanti come una sorta di “limite parallelo”, dall’altro la torre centrale viene ruotata fuori dalla griglia e il suo angolo è orientato verso l’edificio esistente.

Il design è razionale e le facciate con finestre realizzate con struttura in acciaio sono rivestite con pannelli in pietra calcarea. L’edificio a blocco-torre centrale sfoggia invece una pietra calcarea vagamente più scura, in contrasto con il resto. Le superfici del tetto sono ampiamente organizzate e attrezzate in verde ecologico e in parte trasformate in terrazza sul tetto. L’interno dell’edificio è dominato da una chiara circolazione centrale, con le scale situate negli angoli.

Nel disegno spiccano i vani scala, con grandi facciate in acciaio-vetro, a filo facciata, mentre anche il disegno dell’edificio a torre è pensato in questa forma, per accogliere le funzioni pubbliche e sociali degli spazi interni, dalle sale di negoziazione alla caffetteria del 5° piano. Lo spazio aperto davanti all’ala centrale funge da spazio pubblico. Nelle immediate vicinanze, all’angolo sud-ovest dell’isolato, si trova la casa dei bambini, a un piano, inserita come un’unica struttura in un boschetto. Il cortile interno può essere utilizzato anche come luogo semi-pubblico. Il nuovo edificio del tribunale familiare e il tribunale distrettuale ampliato non sono stati modificati da quando tutto è stato completato, nel 1995, subendo, nel tempo, solo parziali manutenzioni.

L’opera dell’artista Sol LeWitt: una struttura di cubi che formano un cubo

Ecco però che oltre all’edificio qualcos’altro attira l’attenzione di chi transita sull’Halleschen Ufer, di fronte alla bianca costruzione di Ungers. Si tratta di un’opera geometrica realizzata dall’artista americano Sol LeWitt (1928-2007), che  si trova in un’area verde proprio vicino all’ingresso del tribunale. La scultura è composta da aste quadrate in alluminio bianco, inserite l’una nell’altra. Queste rappresentano ben 125 cubi immaginari, ciascuno contenente un metro cubo, che vengono messi insieme per formare un maxi-cubo di 5 X 5 X 5 metri. La struttura dell’opera d’arte è rigorosamente composta in modo matematico.

Tuttavia, la costruzione modulare aperta porta ad una percezione sempre diversa dell’opera d’arte a seconda della prospettiva degli elementi che la compongono. Le strutture reticolari, in legno o metallo, sono tipiche del lavoro di Sol LeWitt e i suoi oggetti d’arte possono ricondursi al minimalismo, con sculture ridotte a semplici motivi geometrici, spesso utilizzando elementi prefabbricati in ambito industriale. Lo stesso Sol LeWitt non descrive le sue opere tridimensionali come sculture, ma invece, e più direttamente, come “strutture”.

Insomma, siamo qui di fronte ad un bell’isolato, molto ben composto. Partendo dal concetto generale a arrivando anche ai dettagli più piccoli, tutto é in armonico ed esaltante rapporto con lo spazio circostante, dove sono presenti, tra i tanti elementi urbani, anche un grattacielo, la sopraelevata con la stazione della Ubahn, vari parchi, il canale con i suoi ponti ed altri edifici interessanti! Tchüss, alla prossima!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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