Continua la controversa vicenda di Julian Assange, coinvolto in una complessa disputa legale tra Regno Unito e Stati Uniti, che chiedono l’estradizione del giornalista e attivista australiano. Lo scorso febbraio si è tenuta un’udienza in merito, che però non ha portato ad una decisione definitiva.
Intanto, la questione continua a suscitare dibattiti in ambito internazionale e vede intervenire anche diversi esponenti del mondo politico. Recentemente, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a esprimersi sulla vicenda.
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“Sono dell’opinione che sarebbe già positivo se i tribunali britannici gli concedessero la protezione necessaria, considerando il rischio di persecuzione che potrebbe subire negli Stati Uniti, per aver rivelato segreti americani” ha dichiarato Scholz durante un giro di domande che ha avuto luogo in una scuola professionale a Sindelfingen.
Secondo il cancelliere, inoltre, le probabilità che Assange non venga estradato sarebbero aumentate: “Nell’ultima udienza, i rappresentanti degli USA non sono stati in grado di fornire ai giudici britannici garanzie sul fatto che un’eventuale condanna rientri in parametri accettabili, per il Regno Unito” ha spiegato l’esponente dell’SPD.
Negli Stati Uniti, Julian Assange rischia di essere processato per spionaggio, reato che può comportare pene fino a 175 anni di carcere. Il governo di Washington lo accusa di aver trafugato e poi pubblicato sulla piattaforma di Wikileaks, organizzazione divulgativa di cui Assange è cofondatore e caporedattore, documenti top secret relativi alle operazioni militari in Iraq e Afghanistan, in collaborazione con l’informatrice Chelsea Manning.
Assange sta invece lottando contro l’estradizione e sostiene di essere perseguitato in virtù della sua attività giornalistica, funzionale all’interesse pubblico.
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