“Sahra Wagenknecht non è di sinistra”: l’attacco di Lederer (Linke)

Sahra Wagenknecht Lederer
Sahra Wagenknecht arriva alla conferenza stampa di fondazione del suo nuovo partito, Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) a Berlino, Germania, 08 gennaio 2024. Photo credits: EPA-EFE/FILIP SINGER

Il politico della Linke Klaus Lederer, senatore alla cultura di Berlino dal 2016 al 2023 e attualmente membro del Parlamento cittadino, ha rilasciato un’intervista a Welt in cui si ha discusso vari temi, tra le altre cose esprimendo giudizi molto netti sul BSW, il nuovo partito di Sahra Wagenknecht.

Lederer contro Wagenknecht: “Non è di sinistra”

Alla domanda di Welt se Wagenknecht, che ha abbandonato la Linke per creare il suo nuovo soggetto politico, sia al momento il partito di sinistra più strategicamente astuto, Lederer ha risposto che “Sahra Wagenknecht non è di sinistra” e che il suo è piuttosto un partito nazionale del welfare.


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Ha inoltre aggiunto che il BSW si identifica interamente con la leader, da cui dipende interamente il suo successo, e che Wagenknecht ha sempre evitato di sottoporre le sue posizioni a un “controllo di realtà”, perché fare politica seriamente è sicuramente più difficile che “raccontare le solite frasi fatte nei talk show“. Ma l’attacco di Lederer non si ferma qui.

Sempre nell’intervista a Die Welt, il deputato della sinistra ha infatti definito il BSW come una specie di “azienda che gestisce l’indignazione“, una sorta di “aspirapolvere della rabbia” che capitalizza voti utilizzando l’insoddisfazione popolare. “Pace con la Russia, meno Europa, più chiusura e un po’ di politica sociale” sono, secondo Lederer, gli slogan che Wagenknecht getta in pasto agli elettori, quando non tuona genericamente contro la coalizione a semaforo, presunte élite e minoranze.

“La sinistra non può più ignorare il cambiamento climatico”

Non sono mancate, tuttavia, neanche le critiche di Lederer verso il suo stesso partito, la Linke, che, secondo il deputato di Berlino, non ha avuto a lungo la forza di staccarsi dagli stessi slogan “regressivi”. Il politico ha quindi evidenziato ulteriori problemi, sempre all’interno della Linke, in primis il fatto di non aver ancora totalmente assimilato che non si possono più ignorare i cambiamenti climatici. “Viviamo a spese del pianeta, degli ecosistemi e del Sud globale” ha sottolineato Lederer, che ha anche aggiunto che, se non si riesce a risolvere il problema planetario, non ha più senso discutere di “politica di sinistra”.

Ha quindi aggiunto che attualmente la politica climatica è percepita come una gravosa imposizione, in un momento in cui la società è afflitta da molte crisi, destinata a incidere sopratutto sul benessere delle fasce sociali più deboli, come più volte dichiarato dalla stessa Wagenknewcht. Lederer ritiene però che la lotta al cambiamento climatico non si possa ignorare e che il punto sia fare in modo che le persone si accorgano che beneficiano concretamente della politica climatica, coinvolgendo le comunità nel godimento dei profitti di questo tipo di scelta. Ridefinire il compito dello stato nella trasformazione sociale ed ecologica è, per il deputato della Linke, uno dei compiti più importanti dei moderni partiti di sinistra.

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