Russia chiede alla Germania di riconoscere come genocidio l’assedio di Leningrado

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Il presidente russo Vladimir Putin, maggio 2022. EPA-EFE/SERGEY GUNEEV / KREMLIN POOL / SPUTNIK / POOL MANDATORY CREDIT

La Russia ha formalmente avanzato una richiesta alla Germania, affinché riconosca come genocidio l’assedio di Leningrado, che si protrasse dal 1942 al 1944 durante la Seconda guerra mondiale.

C’è chi però ritiene che questa sia una manovra puramente politica, tesa a strumentalizzare un evento sicuramente terribile della storia del secolo scorso, allo scopo di creare confusione e pressioni nell’attuale contesto geopolitico.


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“L’assedio di Leningrado fu genocidio”: Mosca vuole che Berlino lo riconosca

In una nota diplomatica che i media russi sostengono inviata alla missione diplomatica tedesca in Russia, Mosca accuserebbe Berlino di aver adottato un approccio contraddittorio e carente, a riguardo. “Sebbene, da parte tedesca, siano stati riconosciuti come genocidio i crimini commessi durante il periodo coloniale, questa stessa valutazione non è tuttavia stata fatta anche in relazione all’assedio di Leningrado e ad altri crimini commessi contro i popoli dell’URSS, durante la Seconda guerra mondiale” si leggerebbe nella nota, in base a quanto riportato dall’agenzia di stampa statale russa Tass. Infine, una richiesta esplicita: “Da parte russa si insiste sul fatto che la Germania riconosca ufficialmente come genocidio queste atrocità commesse dal Terzo Reich”.

Il ministero degli esteri russo si lamenta inoltre del fatto che la Germania avrebbe lasciato per anni senza risposta la richiesta di estendere i “pagamenti riparatori” già corrisposti ai sopravvissuti ebrei anche ai sopravvissuti all’assedio, di qualunque nazionalità. Questo, secondo le autorità russe, costituirebbe discriminazione su base etnica.

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la registrazione del suo discorso alla nazione dell’8 maggio 2022. Cancelleria di Berlino. EPA-EFE/Andreas Gora / POOL

La Germania ritiene l’assedio un “terribile crimine di guerra”, ma non un genocidio

La Germania, dal canto suo, sostiene di non aver mai negato la sua responsabilità storica per i crimini commessi dalla Wehrmacht e di supportare, come gesto di riparazione, la modernizzazione di un ospedale a San Pietroburgo, in cui vengono curate “numerose vittime dell’assedio ancora in vita”. Berlino ha inoltre ribadito il suo impegno per garantire che “i giovani possano dialogare con i sopravvissuti”. Mosca ritiene però che questi gesti riparatori della Germania non siano commisurati all’entità della tragedia dell’assedio.

Nel 2022, un tribunale di San Pietroburgo ha riconosciuto l’assedio di Leningrado come crimine contro l’umanità, un crimine di guerra e un genocidio contro il popolo sovietico. La Germania, invece, definisce l’assedio non come un genocidio, ma come un “terribile crimine di guerra“. Sostiene inoltre di aver già affrontato la questione del risarcimento ai sopravvissuti sovietici con vari accordi di riparazione, risalenti agli anni ’50.

Il punto di vista dello storico della FU di Berlino

Secondo quanto riferito alla Berliner Zeitung da Robert Kindler, storico della Freie Universität della capitale tedesca, con la sua richiesta il Cremlino starebbe “chiaramente strumentalizzando e sfruttando politicamente la morte di oltre un milione di persone” ed esclude che Berlino possa fare concessioni di alcun tipo, nel prossimo futuro.

Kindler ritiene in ogni caso che sia “giusto e opportuno” che la Germania riconosca la propria responsabilità storica. L’assedio di Leningrado, attuato dai nazisti per affamare la popolazione della città, durò 28 mesi e causò tra 700.000 e 1,4 milioni di vittime, di cui circa il 90% morì di fame.

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